Esposimetro a lettura valutativa, o "matrix"
Nelle fotocamere moderne, la lettura valutativa prende spesso il posto, o perlomeno si affianca, alla lettura media. Ancora, la luce viene misurata su tutto il campo inquadrato, ma suddividendolo in un certo numero di zone (a seconda del modello, da 5 a decine di zone diverse) e considerando ciascuna di queste zone singolarmente. In questo caso, la fotocamera dovrebbe rendersi conto di eventuali situazioni di controluce, dato che misurerebbe in una zona un valore di luminosità molto più alto delle rimanenti. In pratica, sbaglia comunque, ma in modo meno marcato del caso precedente. Valgono le considerazioni fatte sopra, con la differenza che in questi casi l'entità della correzione è inferiore.
Esposimetro a lettura parziale o spot
Il principio di funzionamento degli esposimetri spot.
Concettualmente diverso, questo tipo di esposimetro misura la luce solo in una ristretta zona del campo inquadrato, tipicamente al centro (ma la lettura può anche essere collegata al punto di messa a fuoco). A seconda dei modelli, l'area valutata può andare dal 10% a meno dell1%. Si tratta di un esposimetro ideale da utilizzare in presenza di controluce: leggendo solo dal soggetto principale, di fatto non è ingannato dalla luce alla spalle. Come è facile immaginare, però, sarebbe assai complicato utilizzarlo per un panorama (su quale punto effettuare la misura?). L'ideale sarebbe avere a disposizione sia la lettura spot sia una delle precedenti, e utilizzare la spot solo per i controluce. Questo è quello che accade, in effetti, in tutte le fotocamere professionali o prosumer moderne, dotate tipicamente di tripla lettura esposimetrica (media pesata, valutativa, spot).
La prima parte di questo articolo si conclude qui. Nella prossima puntata esamineremo i programmi di scatto, parleremo di sensibilità e spiegheremo come preparare la fotocamera per la prima sessione fotografica.