Agli occhi degli esperti della Rete l’iniziativa pare essere figlia delle tante innovazioni del mondo blogger. Riquadri che permettono tramite il click di un’icona la riproduzione di cortometraggi sono ormai una consuetudine su molti siti amatoriali. La novità è che quest’idea diventa a tutti gli effetti un elemento chiave di un nuovo modello di business che rende il cosiddetto pay-per-click una sorta di pay-after-click - prima si riproduce il filmato e poi si accede al sito dell'inserzionista. I box video, però, non compariranno – almeno per ora – accanto ai risultati delle ricerche ma solo ed esclusivamente nei siti Web partner. Il sistema di acquisto degli spazi si baserà sempre su modello ad asta già utilizzato per i termini che elaborano i ranking degli sponsored links.
Gli analisti sono convinti che questa nuova funzione potrà attrarre nuovi clienti, soprattutto quelli che sono abituati ad investire in ambito televisivo, ma Google spera anche di ingolosire le PMI. I Bed and breakfast, ad esempio, avrebbero modo di mostrare le loro strutture. Insomma, più che guadagnare share di mercato sfruttando l’attuale base l’obiettivo sembrerebbe essere quello di rubare fatturato ai canali di distribuzione concorrenti, come quello televisivo. Lo scorso anno la pubblicità online, non a caso, ha raggiunto un fatturato di 12,5 miliardi di dollari rosicchiando share agli altri comparti.
“Per entrare nei budget pubblicitari e non continuare ad essere relegati nel direct marketing hanno senza ombra di dubbio bisogno di ampliare l’offerta”, ha dichiarato David Card, analista di Jupiter Research. E’ risaputo infatti che quando si tratta di segnalare inserzioni in relazione alle ricerche Google è imbattibile, ma si tratta di un caso dove l’utente dimostra già un interesse verso un determinato argomento. All’interno di un portale come Yahoo, AOL o MSN, però, la pubblicità testuale dimostra decisamente un appeal inferiore. In questo caso la possibilità di far apparire video con brand in evidenza diventa vincente.
“I Web publisher che utilizzano AdSense da questa settimana inizieranno a vedere sui propri siti i primi video”, ha dichiarato Gokul Rajaram, direttore del product management di Google. “Gli inserzionisti, a loro volta, potranno scegliere fra vari tipi di formati da mandare online. In pratica stiamo dando la possibilità di pubblicizzare prodotti che un tempo sarebbero stati limitati dalle tradizionali versioni testuali o grafiche”.
“Il box di per se è fatto per attirare l’attenzione e incoraggiare il click. Appare come statico ma dispone di un piccolo player video. Inoltre gli inserzionisti pagheranno solo se l’utente accederà al sito correlato. Nel caso non venisse ciccato il player, Google provvederà istantaneamente a caricare un nuovo box pubblicitario”, ha spiegato Card.