Google Glass: etichetta

Abbiamo ricevuto da poco i Google Glass Explorer Edition, e cominciato subito a usarli. Nelle pagine di questo articolo ci sono le nostre prime impressioni su questo innovativo gadget, che rappresenta il futuro del computer indossabile secondo Google.

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a cura di Tom's Hardware

Google Glass: etichetta

Come ogni altro gadget da usare in pubblico, anche i Google Glass richiedono una certa dose di sensibilità verso gli altri, buona educazione e attenzione ai dettagli. Si potrebbe scrivere un intero articolo solo su questo argomento. Si può cominciare dal considerare quanto sarebbe strano, e sgradito per molti, andarsene in giro con una videocamera sempre accesa; ebbene, è doveroso prendere in considerazione che quest'oggetto può mettere gli altri a disagio, poco importa che tecnicamente o legalmente non si stia facendo nulla di male.

Sedersi su una panchina vicino a un parco giochi? Non molto elegante, per non dire inquietante. Al bar? Strano, perlomeno. Pranzo al ristorante con la famiglia? Ci abbiamo provato, e un altro cliente, piuttosto avanti con l'età, ha sganciato un commento acido su "quegli occhiali telefono cellulare" – e probabilmente non sapeva nemmeno che cosa fossero esattamente.

Il proprietario del locale non aveva un'opinione a riguardo dei Google Glass, né tantomeno un regolamento interno, ma ci sono altri luoghi - negli Stati Uniti - che hanno invece deciso di proibirli, come per esempio questo strip club di Las Vegas. Crediamo comunque che l'atteggiamento verso i Google Glass cambierà nel tempo, così com'è accaduto con i telefoni cellulari; per quanto ci siano ancora tante persone che li usano in modo poco educato, e altre ipersensibili.

Di certo bisogna fare attenzione: in più di un'occasione stavamo con una mano sulla tempia, scorrendo SMS o i video girati, e con lo sguardo (e la videocamera) fisso su un totale sconosciuto, che si chiedeva probabilmente che cosa diavolo stessimo guardando. La situazione è ancora più complessa se si pensa che si può anche scattare una fotografia con un comando vocale. Possiamo vedere questo dispositivo come una specie di nuovo passo, dietro a quelle persone che se ne vanno in giro con un auricolare Bluetooth dando l'impressione di parlare da soli.

Quando i Google Glass saranno un prodotto commerciale vero e proprio, di certo si scatenerà un accesso dibattitto riguardo alla privacy, ma tutto sommato se qualcuno volesse scattare fotografie indiscrete, difficilmente lo farebbe con un oggetto così palese, che si fa sentire sonoramente ogni volta che scatta una fotografia.

C'è poi un altro aspetto: la possibilità di condividere ancora più momenti privati online, e i rischi che ne conseguono. Appena poche ore dopo la pubblicazione di questo articolo, per esempio, qualcuno aveva già scoperto l'indirizzo di casa di Chris (che li stava provando), e anche una strada più veloce per tornarci dal ristorante dov'era andato a mangiare. Spaventoso? Forse no, ma nemmeno divertente.

Fortunatamente, comunque, ci siamo ricordati di modificare il video ed eliminare i dati della carta di credito del nostro capo redattore USA, cha altrimenti forse avrebbe avuto qualcosa da ridire. In ogni caso, è questo tipo di pubblicazione involontaria il tema di cui dovremmo preoccuparci, perché ogni giorno le persone condividono momenti sempre più intimi delle proprie vite.

Ci vorrà una buona dose di buon senso, o almeno di senso comune, per usare oggetti come i Google Glass. Qualità che oggi purtroppo scarseggiano, e di solito raccomandazioni come questa non raggiungono le persone che dovrebbero sentirle.

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