Gli assistenti vocali o digitali che dir si voglia sono sempre più presenti nel nostro quotidiano e grazie agli smart speaker si stanno diffondendo anche nelle case. Google Assistant, Apple Siri, Amazon Alexa e, in parte, Microsoft Cortana, sono tutti nomi divenuti familiari, perché presenti su smartphone e computer, ma saranno tutti uguali o ce n'è uno che va meglio di altri? Stabilirlo non è semplice perché le varianti sono diverse, ma Loupventures da qualche anno effettua una comparativa assai completa, che ci consente di farci un'idea piuttosto precisa.
Quest'anno agli assistenti digitali su Amazon Echo, Google Home, Apple HomePod e Harman Kardon Invoke è stato sottoposto lo stesso set di 800 domande che spaziavano su cinque tipi di argomenti, dalle informazioni sui locali di vario tipo, alla ricerca di notizie sul Web, passando per informazioni commerciali, navigazione e esecuzione di comandi di vario tipo. Alla fine le risposte sono state valutate secondo due criteri: comprensione della domanda stessa e pertinenza della risposta.
I risultati confermano sostanzialmente le posizioni dello scorso anno, dunque con Google Assistant che si conferma al primo posto grazie alla capacità di comprendere il 100% delle domande e rispondere in modo soddisfacente all'87,9% dei casi. Al secondo posto c'è Apple Siri, che ha compreso correttamente il 99,6% delle domande e risposto correttamente al 74,6% di esse. Più staccati invece Alexa e Cortana, la prima con una percentuale di comprensione e risposte esatte pari rispettivamente al 99% e al 72,5%, mentre l'assistente Microsoft ha compreso correttamente il 99,4% delle domande, terzo risultato migliore, ma fornito risposte soddisfacenti solo nel 63,4% dei casi.
In ogni caso tutti gli assistenti in questione hanno fatto progressi evidenti in un anno. Se andiamo a vedere i risultati del 2017, sempre su smart speaker, scopriremo infatti che Google Assistant aveva compreso l'81% delle domande, Siri il 52%, Alexa il 64% e Cortana il 56%. Insomma, almeno per quanto riguarda l'efficienza del riconoscimento vocale e della comprensione del linguaggio naturale, tutte le IA sono migliorate. La qualità delle risposte invece può dipendere da diversi fattori, legati anche alla diffusione delle stesse. Essendo tutte basate su algoritmi di machine learning infatti più dati ricevono e più si affinano i risultati.
Ma al di là delle percentuali, gli assistenti digitali sono tutti uguali o ci sono campi in cui vano meglio di altri? Analizzando le risposte giuste per categorie, effettivamente emergono delle differenze, soprattutto tra Google Assistant e Apple Siri, visto che Alexa e Cortana sembrano in generale più indietro in tutti gli ambiti. Il primo infatti domina le prime quattro categorie e sembra dunque più versato soprattutto nel reperire e fornire informazioni di vario genere, mentre Apple Siri sembra decisamente più bravo nell'eseguire comandi, forse anche grazie a una sua più profonda integrazione all'interno dell'ecosistema produttivo, tra calendario, mail, app di messaggistica e altro ancora.
È possibile dunque che in futuro tali "propensioni" siano mantenute, al netto di un costante miglioramento da parte di tutti gli assistenti vocali. Attualmente in Italia non tutti i prodotti sono ancora commercializzati, ma è probabile che in futuro dunque gli utenti si orientino non soltanto a seconda dell'ecosistema che già possiedono ma anche delle caratteristiche specifiche di ciascun assistente.
Se volete accostarvi al mondo degli smart speaker senza spendere una fortuna, potete dare un'occhiata all'Amazon Echo Dot, il più economico della famiglia, che ora grazie a uno sconto del 50% si trova ad appena 29,99 euro.