Verso il futuro
Da buon seguito qual è, God of War II introduce delle nuove abilità, affiancate da armi e magie del tutto inedite. Senza addentrarsi sugli effetti devastanti di ognuno di esse, premere sottolineare il fatto che il gioco fatica a renderle concretamente utili. Ad esempio, la spada principale di Kratos si rivela quasi sempre il miglior equipaggiamento per sterminare le varie tipologie di nemici, in particolare dopo averla debitamente potenziata. Stessa identica sorte per le magie, molte delle quali hanno un'utilità pari allo 0,1, in quanto si rivelano efficaci in un solo determinato punto dell'avventura.
Ben più efficienti, invece, le due sessioni alate in groppa al buon vecchio Pegaso. Non molto lunghe, queste sequenze transitorie (servono per spostarsi da una zona ad un'altra) hanno comunque il merito di introdurre qualcosa di realmente nuovo alla saga, favorendo a loro volta degli scontri, chiaramente in volo. Volo che potrà essere ripetuto temporaneamente anche da Kratos, grazie all'innesto di un paio di ali.
Il neo Dio della Guerra ha anche la possibilità di sfruttare le sue lame per rimanere appeso nel vuoto, oppure è in grado di oltrepassare dei precipizi sfruttando delle lunghe liane. Per finire, avallandosi del supporto di una statua, può addirittura rallentare il tempo a suo vantaggio. Insomma, oltre ai combattimenti, God of War II mette sul piatto una serie di gradevoli varianti (QTE incluse), che indubbiamente saranno rendere meno tediose le brevissime scorazzate solitarie dell'imperturbabile Kratos.