Un'inchiesta relativa all'uso degli smartphone in classe da parte degli studenti americani fa riflettere su un fenomeno sempre più diffuso che ci riguarda molto da vicino.
Gli insegnanti intervistati hanno espresso una crescente preoccupazione per l'uso smodato degli smartphone da parte degli studenti durante le lezioni. Dalla California al Maryland, gli insegnanti segnalano problemi che vanno dall'uso di Netflix in classe alle scommesse online durante le ore di lezione, tanto da sostenere che gli smartphone stiano minando l'efficacia dell'insegnamento. La questione è ben documentata, ma spesso i genitori non sono consapevoli della portata del problema e tendono a minimizzare.
Anche se lo studio riguarda gli Stati Uniti, tale pratica è molto diffusa anche nelle nostre scuole nonostante siano in vigore dei regolamenti piuttosto restrittivi che, in molti istituti, vietano severamente l'uso dello smartphone in classe. Tuttavia, come spesso accade, le regole vengono applicate in modo parziale e, in alcuni casi, si scontrano con l'opposizione dei genitori rendendo difficile arginare il problema.
Su iniziativa del governatore dello Utah, Spencer Cox, alcuni istituti stanno spingendo per il divieto totale di telefoni nelle aule di tutto lo stato, citando studi che suggeriscono miglioramenti evidenti nell'apprendimento.
Alcuni stati, come la Florida, hanno già introdotto leggi simili nella speranza di sconfiggere quella che sembra una vera piaga per l'istruzione scolastica a livello globale. Gli insegnanti stanno lottando per far rispettare le politiche esistenti, ma alcuni ritengono che la chiave sia un impegno più forte da parte delle istituzioni, sentimento condiviso anche con i docenti italiani che lamentano problemi simili.
Una delle soluzioni promosse dalle associazioni degli insegnanti è il deposito dello smartphone al momento dell'ingresso a scuola. In questo modo, gli studenti potrebbero utilizzare il proprio telefono solo durante la ricreazione o in caso di emergenze specifiche, oppure al termine delle lezioni.
Tuttavia, le preoccupazioni vanno oltre gli smartphone, poiché gli auricolari e gli smartwatch stanno diventando altrettanto problematici. La questione divide anche genitori e studenti: alcuni alunni sostengono che le distrazioni tecnologiche siano uno svago necessario, mentre i genitori più apprensivi temono di non poter comunicare con i propri figli in caso di emergenza. La lotta per regolamentare l'uso di dispositivi tecnologici a scuola continua e si gioca sulla necessità di trovare un equilibrio tra l'autonomia degli studenti e l'efficacia dell'insegnamento.