Qual è lo stato di salute dello shopping online in Europa? Ce lo dice uno studio di Eurostat, l'Ufficio Statistico dell'Unione Europea. In generale quello che tutti ritengono il futuro del commercio e un vantaggio soprattutto per i consumatori grazie a una maggiore competizione che porta a prezzi inferiori, gode di buona salute, ma le percentuali ovviamente variano di molto da nazione a nazione.
In generale la media europea dei 28 Paesi membri si attesta sul 68%, che è il rapporto tra il numero totale di utenti che utilizza il Web in un anno (in questo caso il 2017) e il numero di quelli che poi effettuano acquisti online. Capofila di questa speciale classifica è il Regno Unito con 82 dei 95 cittadini connessi che hanno effettuato acquisti, in pratica quasi 9 su 10 (86%). A ruota troviamo la Svezia con una percentuale di poco inferiore (84%), seguita da Danimarca, Germania, Lussemburgo e Paesi Bassi, tutti all'82%.
E l'Italia? Nonostante la crescita tra il 2012 e il 2017 sia stata piuttosto accentuata (non raggiungevamo il 30% e adesso siamo attorno al 43), la base di partenza era comunque assai scarsa e il risultato conseguito dunque ancora piuttosto deludente. Nel 2017 solo 73 cittadini ogni 100 hanno utilizzato Internet e di questi appena 32 hanno poi acquistato online, in pratica poco più di 4 su 10, ossia il 43,8%. Numeri che ci condannano irrimediabilmente al fondo della classifica, in 23esima posizione su 28. Peggio di noi fanno soltanto Croazia, Cipro, Bulgaria e Romania.
Ragionando in termini d'età invece, gli utenti più attivi in questo settore sono quelli che ricadono nei gruppi 16-24 e 25-54, entrambi con percentuali elevate (71%), mentre ovviamente molto meno attivi sono gli over 60. Ma cosa si acquista sul Web? Per il 64% soprattutto abbigliamento e articoli sportivi, ma vanno molto bene anche viaggi e alloggi per le vacanze, che si attestano al 53%.
Software, videogiochi, hardware e prodotti hi-tech invece si posizionano al settimo e ottavo posto, col 25% circa. Quasi pari invece le percentuali di uomini e donne che acquistano su Internet (rispettivamente 69 e 66%). In media infine il 35% degli acquirenti ha comprato merci o servizi soprattutto tra ottobre e dicembre, comprando per la maggior parte non più di 5 prodotti (sia i gruppi con 1-3acquisti che quelli 3-5 infatti sono i principali, entrambi col 35%), per una spesa compresa tra i 100 e i 499 euro per oltre il 40% degli utenti.
Chi invece non acquista online continua a farlo sempre per i soliti motivi noti: preferenza per l'acquisto in prima persona, con possibilità di vedere dal vivo il prodotto (quasi il 70%), diffidenza verso la sicurezza dei pagamenti online e verso l'effettiva privacy e la gestione dei dati personali (25%), mancanza di conoscenze adeguate (quasi il 20%), dubbi sulla ricezione dei beni o sulle politiche dei resi (poco più del 15%), indisponibilità di una carta per effettuare pagamenti online (poco più del 10%) e infine, con poco più del 5%, problemi col ricevere i pacchi a casa, probabilmente a causa degli orari di lavoro.
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Nell'insieme si può dunque dire che l'e-shop gode di ottima salute in Europa e cresce in modo costante, sebbene con ovvie differenze tra nazioni dovute in parte a cultura e alfabetizzazione informatica e in parte alla presenza di un'adeguata infrastruttura tecnologica.