Conclusioni, il problema non è Google

Google News è al centro di un'accesa polemica. Come funziona e qual è il futuro della notizia online?

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Conclusioni, il problema non è Google

Microsoft e Yahoo, insieme, sono tra i concorrenti più importanti di Google - clicca per ingrandire.

Quanto abbiamo detto fino ad ora dovrebbe aver chiarito che se Google dovesse cedere alle richieste degli editori, e rendesse del tutto trasparente il proprio meccanismo di ranking, probabilmente la situazione non sarebbe molto diversa.

L'algoritmo di Google, al centro della denuncia della FIEG, è però il cuore stesso dell'azienda ed è improbabile che sarà mai reso pubblico. I giornali storici, piuttosto, dovrebbero interrogarsi su come affrontare il passaggio online, e domandarsi come sia possibile continuare a mantenere il proprio fatturato in un mondo che poco ha a che spartire con quello in cui sono nati e cresciuti.

Se è vero che la qualità si paga, infatti, lo è anche il fatto che la definizione della stessa non può essere un atto unilaterale. I lettori online non sono migliori di quelli offline, ma hanno a disposizione più strumenti per esprimere le loro scelte, e difficilmente si mostreranno disponibili a rinunciarvi, eccezion fatta per quei pochi casi nei quali ritengono che un articolo o una testata abbia davvero un valore aggiunto per il quale vale la pena di pagare.

News Corporation, il quartier generale della coalizione per le news a pagamento - clicca per ingrandire.

Google, infine, difficilmente può essere accusata di posizione dominante. Abbiamo già detto che Google News, nel panorama generale, resta dietro alle principali testate nazionali. Ma ci sono anche altri aspetti da considerare: Google, per esempio, non ha creato la "sindrome da locked-in", vale a dire quel fenomeno per il quale un utente, una volta che ha scelto un servizio, deve affrontare enormi difficoltà e ostacoli per passare a uno concorrente. È un caso comune, per esempio, con le compagnie telefoniche. L'unica cosa che può fare Google per convincere gli utenti a restargli fedele è offrire servizi migliori ogni  giorno.

Forse, però, un senso si può trovare in quello che sembra un movimento caotico. Tra tante notizie, denunce e rumore di fondo, si sta costruendo nei lettori una sorta di consapevolezza. Quando il nostro giornale preferito diventerà a pagamento, se accadrà, non saremo sorpresi, e forse saremo disposti ad accettare il dazio senza troppe lamentele.

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