Giocare a Tetris con la forza del pensiero, uno studio pone le basi per la comunicazione a distanza

Comunicare telepaticamente è uno dei sogni dell'umanità. Non possiamo farlo in maniera naturale ma forse in futuro la tecnologia potrebbe aiutarci. Uno studio dell'Università di Washington ha consentito a tre persone di giocare a Tetris comunicando tra loro solo con le onde cerebrali.

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a cura di Alessandro Crea

Comunicare telepaticamente è uno dei sogni dell'umanità. Il Cinema di fantascienza è pieno di alieni con poteri di questo tipo ma anche nella realtà in molti hanno sperimentato nella speranza di scoprire come poterlo fare. Purtroppo però la verità è che l'essere umano non può farlo in natura. In futuro però la tecnologia potrebbe aiutarci, come dimostra un recente studio dell'Università di Washington che ha gettato le basi, consentendo a tre persone isolate le une dalle altre, di giocare a Tetris comunicando tra loro solo con le onde cerebrali, grazie a un'innovativa interfaccia chiamata BrainNet.

In pratica ciascuno dei tre partecipanti all'esperimento era da solo in una stanza, connesso a questa interfaccia e aveva dinanzi una schermata di Tetris, con un'importante differenza: i due "mittenti" avevano il quadro completo ma non potevano manipolare i singoli blocchi, mentre l'unico "destinatario" non vedeva il fondo della schermata ma era l'unico a poter ruotare i pezzi. Per farlo però qualcuno doveva dargli le giuste istruzioni e questo è avvenuto appunto tramite l'interfaccia BrainNet, escludendo dunque qualsiasi altra forma di comunicazione, verbale o visuale.

Ai due mittenti era data la possibilità di scegliere visivamente tra ruotare o non ruotare il blocco, selezionando la risposta "sì" o "no" a schermo tramite la semplice concentrazione. Le due opzioni pulsavano di luce con frequenze diverse, in modo che, tramite l'elettroencefalogramma il sistema fosse in grado di comprendere quale scelta era stata effettuata.

‎L'informazione era poi trasmessa al destinatario via Internet, facendo balenare a schermo la risposta fornita. A sua volta il destinatario, concentrandosi su di essa, dava poi l'effettivo comando. Per complicare un po' le cose i ricercatori hanno poi invertito le risposte di uno dei due mittenti, così da verificare la capacità del destinatario di comprendere lo schema e riconoscere l'affidabilità di una sola delle due fonti di risposte.

‎Le implicazioni dell'esperimento sono enormi. I ricercatori ipotizzano che BrainNet potrebbe un giorno costituire la base di una rete globale di connessioni cervello-cervello, una sorta di "social network telepatico di cervelli" che consentirebbe la collaborazione a distanza. ‎Il team ipotizza anche che gli esseri umani, utilizzando questo tipo di interfacce, potrebbero imparare a filtrare mentalmente le informazioni errate, separandole da quelle corrette, attraverso lo sviluppo di un metodo istintuale per individuare che qualcosa non va quando qualcuno si concentra intenzionalmente su un risposta non corretta.‎

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