Space One, azienda fondata nel 2018 da Canon Electronics Inc., IHI Aerospace Co., Shimizu Corp. e dalla Development Bank of Japan punta a rivoluzionare il settore dei lanci spaziali con l'obiettivo di inviare in orbita la bellezza di 30 razzi all'anno entro il 2030. Tuttavia, il primo esperimento non è stato letteralmente un "buco nell'acqua".
Il razzo Kairos di Space One Co. è infatti esploso poco dopo il decollo sotto gli occhi di migliaia di appassionati giunti presso lo Space Port Kii, situato nella prefettura di Wakayama, per assistere all'evento. Questo incidente rappresenta una delusione per l'azienda che punta a essere la prima entità privata giapponese a lanciare con successo un satellite in orbita, ma rientra nella normalità in un ambito complesso come quello aerospaziale, dove i primi esperimenti si rivelano quasi sempre problematici (basti pensare ai primi lanci di Space X).
Fortunatamente, le misure di sicurezza sono state attuate tempestivamente senza causare vittime nonostante il razzo sia esploso in aria, disperdendo detriti nell'area circostante dove si trovavano numerosi appassionati che speravano nella riuscita del lancio.
Masakazu Toyoda, presidente di Space One, pur esprimendo rammarico per l'insuccesso, ha sottolineato come ogni tentativo sia fonte di insegnamento, rifiutando di considerare l'incidente come "un fallimento totale". L'azienda ha prontamente istituito un team per indagare sulle cause dell'incidente, il cui esito ha comportato la distruzione del satellite governativo a bordo.
La comunità locale e gli appassionati di lanci spaziali presenti in gran numero presso il sito di osservazione vicino al porto spaziale hanno manifestato la loro delusione, ma anche la speranza che Space One non desista dai suoi progetti futuri. Il lancio aveva suscitato notevole attenzione, anche a causa di un rinvio causato dalla presenza imprevista di una nave in una zona considerata poco sicura.