In un'epoca in cui i nostri smartphone e computer contengono gran parte delle nostre vite, non sorprende che diventino fondamentali anche in tribunale. Email, messaggi di WhatsApp, fotografie, documenti salvati nei nostri computer e i contenuti dei nostri siti web possono trasformarsi in prove cruciali in casi di diffamazione, truffa, e altri reati. Ma come si fa a garantire che queste informazioni digitali vengano prese sul serio da un giudice? E come fare a combattere la volatilità di questi dati? Per esempio, un commento diffamatorio su YouTube, Facebook o qualsiasi social può rovinarti la reputazione e l’autore lo può modificare o cancellare in qualsiasi momento.
Quindi come fare ad assicurarsi di potersi tutelare? Qui entra in gioco la copia forense. Si tratta della cattura di una copia esatta dei dati presenti su un dispositivo elettronico, di una pagina web, di un contenuto social, in un modo che ne mantiene inalterata l'essenza. Questo vuol dire anche certificare che determinate informazioni erano presenti in un momento preciso, a prescindere che in seguito siano manipolate in qualche modo. Si segue un protocollo rigoroso per garantire che queste informazioni digitali possano essere presentate in tribunale come prova valida. Questo processo è cruciale in situazioni legali, dalle dispute personali fino alle indagini più complesse.
I 5 consigli pratici per tutelarsi usando prove digitali
- Non modificare nulla e non rispondere a provocazioni: se pensi che un'email o un messaggio possano servire come prova, non devi modificarli né alterarli in alcun modo. Se la prova è su un Social Network - per esempio, un commento diffamante - non rispondere! La controparte potrebbe rimuovere o modificare il commento invalidando la tua possibilità di azione legale.
- Documenta subito come puoi: se non riesci a fare una copia forense subito - vedi il punto successivo - inizia a documentare le prove in modo non invasivo. Scatta foto allo schermo con un altro dispositivo, assicurandoti che si veda l'ora e la data. Ma evita di aprire file sul tuo computer perchè ogni interazione comporta comunque una manomissione. Potresti poi spedirle al tuo studio legale di fiducia tramite PEC per assegnare una data certa alla tua acquisizione artigianale; non è un sistema affidabile come la prova forense ma è meglio che niente.
- Chiama un esperto: per un'acquisizione forense fatta a regola d'arte, serve un professionista che si occupi di informatica forense. Questi specialisti sanno esattamente come catturare e conservare le tue prove digitali in modo che siano ammesse in tribunale.
- Tieni traccia di tutto: scrivi un documento con la cronistoria di tutto quello che fai, dalla scoperta delle prove alla loro consegna all'esperto: documenta ogni passaggio. Chi ha visto o toccato i dati? Che azioni sono state intraprese? Questo aiuta a dimostrare che hai gestito tutto correttamente anche nei sensi della gestione privacy di ogni interessato.
- Non cancellare i dati originali: Anche dopo aver fatto la copia forense, conserva i dispositivi e i dati originali come sono. In alcuni casi, potrebbe essere necessario accedervi di nuovo per ulteriori analisi.
Quanto costa l’acquisizione forense e in quali casi investirci
Se pensi di aver subito un reato e di avere prove digitali a supporto, è fondamentale agire con rapidità e prudenza. Dai consigli pratici sopra elencati, come vedi riteniamo che sia fondamentale rivolgersi a un professionista del settore dell’acquisizione digitale forense. Questo potrebbe essere un avvocato specializzato in diritto digitale o un esperto di computer forensics. Loro possono guidarti nel processo di rendere le tue prove digitali non solo valide, ma decisive per il tuo caso.
Devi sapere che il costo per alcune procedure “standard”, come l’acquisizione dell’intero backup di uno smartphone, può variare da 500 a 1000 euro. In caso di procedure più complesse, che riguardano una moltitudine di strumenti e piattaforme o, semplicemente, una grande mole di dati da analizzare, le tariffe possono essere superiori a causa della quantità di dati, di dispositivi o per la complessità.
Di conseguenza ti consigliamo di rivolgerti a un esperto solo quando ritieni di aver ricevuto un danno ingente, materiale o immateriale, di 1.000 euro o superiore.
L’acquisizione forense è l’unica forma di difesa possibile? No, ma è la più solida e affidabile. Potresti cavartela anche con dei semplici screenshot, magari inviati via PEC a in contatto affidabile; oppure potresti richiedere la testimonianza di persone disposte a esporsi per te. Ma la tua posizione in un eventuale processo in tribunale sarebbe molto debole se trovi dall’altra parte un avvocato o un consulente tecnico di parte che siano in grado di spiegare al Giudice perché quel modo di produrre dati digitali non è corretto. Prendi il caso di un Social Network come Facebook: bastano poche facili modifiche al sorgente HTML di una pagina per alterare i contenuti di post e commenti. Di conseguenza un semplice screenshot di un post, una chat o di un commento potrebbero risultare inutili se non dannosi; la controparte, anche se in malafede, potrebbe infatti rispondere con una controdenuncia e così finiresti “cornuto e mazziato”.
Ringraziamo per averci aiutato nel validare le informazioni contenute in questo articolo l’azienda specializzata in acquisizione forense Bit4Law.