Ieri diversi funzionari dell'Amministrazione Trump hanno ribadito che l'approccio che il Regno Unito sta applicando allo sviluppo della sua rete 5G potrebbe comprometterne la sicurezza nazionale. Il metodo impiegato per testare le apparecchiature prodotte da Huawei e altre aziende cinesi prima dell'installazione sarebbe inadeguato poiché la componente software delle future reti potrebbe consentire margini di manovra molto più ampi e pericolosi rispetto alla generazione precedente.
Il tema si è nuovamente scaldato perché l'Intelligence britannica, stando al Financial Times, avrebbe concluso che vi è modo di ridurre ogni possibile rischio anche impiegando prodotti di Huawei.
"Un'analogia che possiamo spesso usare è che un minuto hai in mano una tazza da caffè 5G che sta trasmettendo i dati telemetrici su quale sia la temperatura all'interno del liquido reale. E poi il momento successivo l'oggetto può trasformarsi in qualcosa di radicalmente diverso", ha spiegato un funzionario USA al Financial Times.
"Il mandato che hanno il Regno Unito e il National Cyber Security Centre che si occupa di Huawei… è un mandato puramente tecnico su come guardare un pezzo di equipaggiamento che è seduto di fronte a te".
In sintesi il funzionario sostiene che al netto delle opinioni diverse che si hanno sull'argomento "ad oggi le back door esistono per definizione, che è come i produttori gestiscono le reti".
Eppure Ciaran Martin, capo dell'NCSC, ha dichiarato recentemente in conferenza stampa a Bruxelles che Huawei non solo è supervisionata adeguatamente ma anche che la relazione con l'azienda prosegue da 15 anni. Negli ultimi 10 anni poi la collaborazione si è fatta ancora più efficiente. Per altro il controllo è puntuale sulle reti sensibili e il Regno Unito si affida a più fornitori.