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Riprendere un filmato con la X-T1 è semplice e immediato, anche perché la macchina è dotata del tasto REC dedicato, benché non sia stata pensata principalmente per questo scopo. Qualche limite nella versatilità si traduce, ad esempio, nell'impossibilità di variare l'apertura del diaframma e modificare il tempo di otturazione durante la ripresa (lo si deve fare prima); si può invece, e questo è molto utile, effettuare la compensazione dell'esposizione.
Spostando il selettore della messa a fuoco su C (continua), la macchina riprende con l'autofocus inserito. Nella fase iniziale, quando la fotocamera cerca il fuoco, si evidenzia per qualche secondo il fenomeno del focus hunting, inevitabile anche sulla maggior parte delle reflex (eccezion fatta per la Canon EOS 70D) poiché in esse, quando si solleva lo specchio per entrare in Live View, le MAF avviene sul sensore che rileva il contrasto del soggetto. Tornando alla X-T1, superata la fase iniziale si può contare su una focalizzazione progressiva e graduale, malgrado durante la ripresa possa verificarsi uno "sgancio" del fuoco nel panning orizzontale. La ghiera molto smorzata e fluida dell'obiettivo permette zoomate prive di scatti. Il rumore del motore di messa a fuoco è praticamente inavvertibile.
I formati di registrazione sono Full HD e HD, con la possibilità di selezionare 30 o 60 fps progressivi; il file generato è di tipo H.264 standard con audio stereo (MOV). La macchina comprende una presa per microfono stereo esterno (tipo il MIC-ST1 della stessa casa) e la possibilità di regolare manualmente il livello di registrazione. Non riusciamo a capire come mai il costruttore continui ad utilizzare un jack stereo femmina da 2,5 mm al posto che quello standard da 3,5 mm. Infine, manca l'uscita cuffia per il controllo dell'audio in tempo reale.