Prestazioni

Recensione - Test X-T1, mirrorless dal design retrò e qualità dell'immagine ai vertici della categoria.

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a cura di Tom's Hardware

Prestazioni

Il costruttore dichiara che le prestazioni ottenibili con questa fotocamera in termini di definizione sono paragonabili a quelle di una macchina full frame, e questo grazie al particolare tipo di sensore e all'assenza del filtro passa-basso.

Abbiamo così voluto mettere a confronto la X-T1 con la Canon EOS 6D, una delle migliori reflex FF attualmente disponibili sul mercato in termini di pura qualità dell'immagine e per rendere il match ancora più difficile (per la Fuji), abbiamo montato sulla Canon un'ottica fissa da 50 mm, il noto Canon EF 50 mm f/1.8 II, obiettivo economico ma dalle riconosciute qualità ottiche.  Per avere lo stesso angolo di campo, lo zoom della X-T1 è stato impostato su una lunghezza focale di 33 mm, essendo APS-C. Tutte le impostazioni di nitidezza sono quelle di default su entrambe le macchine. Rapporto d'ingrandimento 1:1, crop su area centrale dell'inquadratura.

Come si può notare i risultati sono quasi confrontabili; soltanto sui particolari fini (mattoni, tegole del tetto) la Canon risolve di più, ma se avessimo montato un'ottica fissa sulla X-T1, per esempio il Fujinon XF 35mm f/1.4 R, probabilmente avremmo ottenuto prestazioni sostanzialmente equivalenti. Forse non è facile rendersene conto: stiamo confrontando un'APS-C dotata di uno zoom standard fornito in kit con una reflex FF di ultima generazione con obiettivo a focale fissa, ottenendo risultati che, se osservati con l'immagine ridimensionata alla risoluzione del monitor, risultano praticamente indistinguibili alla vista! In realtà, ai bordi la situazione cambia a favore della 6D, ma qui entrano maggiormente in gioco le caratteristiche ottiche dell'obiettivo e il confronto diventa impari.

La seconda prova, altrettanto significativa, è quella del rumore agli alti ISO. Anche qui, il confronto con un'APS-C concorrente, seppur di alta qualità, ci sembra poco significativo, per cui abbiamo alzato notevolmente il livello scomodando nuovamente la EOS 6D. Tutte le foto seguenti sono state scattate in JPEG.

ISO 1600, X-T1 a sinistra, EOS 6D a destra

ISO 3200, X-T1 a sinistra, EOS 6D a destra

ISO 6400, X-T1 a sinistra, EOS 6D a destra

I risultati sono sorprendenti: la X-T1 fino a 3200 ISO non mostra segni di rumore evidenti, a 6400 ISO si nota una minima, quanto trascurabile, differenza con la Canon soltanto visualizzando l'immagine al naturale (cioè nel rapporto 1.1 e quindi non ridimensionata alla risoluzione dello schermo). Meraviglia il fatto che l'algoritmo di riduzione del rumore non agisca sostanzialmente sulla nitidezza, che resta sempre molto elevata.

Ci siamo poi spinti a ISO 12.800. Qui si nota una maggior "granulosità" nel file prodotto dalla X-T1 rispetto a quello della EOS-6D, soprattutto su superfici con texture lisce ed uniformi (tipo lo sfondo), ma non vi sono perdite di definizione o evidenti derive cromatiche. Inoltre, l'effetto del rumore prodotto non incide così negativamente sulla qualità dell'immagine percepita; non ricordiamo di aver mai visto un risultato del genere su un sensore di queste dimensioni!   

Da ultima, la prova dell'autofocus, che dipende ovviamente sia da come è implementato sull'obiettivo che dall'algoritmo interno alla macchina, per il quale Fujifilm dichiara risultati eclatanti. In modalità singola nulla da appuntare: la messa a fuoco è accurata e silenziosa, sebbene a sensazione non così veloce come le specifiche lascerebbero presupporre. Al momento di premere il pulsante di scatto, infatti, sembra che in alcuni casi ci sia un istante "d'incertezza" in cui l'algoritmo di rilevamento del contrasto insegue il punto di messa a fuoco. Una volta bloccata la messa a fuoco, il pre-focused shutter lag (cioè il tempo necessario per scrivere il file sulla scheda di memoria dal momento in cui si preme il pulsante di scatto) è irrisorio. Qualche problema in più sorge invece con la messa a fuoco continua, dove abbiamo verificato fenomeni di focus hunting anche in situazioni non così sfavorevoli.

Impostando lo scatto continuo veloce (CH) e la messa a fuoco continua, abbiamo ripreso una serie di raffiche di oltre cento fotogrammi su un soggetto in movimento parallelamente al piano del sensore a velocità relativamente bassa, ottenendo  una percentuale di fotogrammi perfettamente a fuoco variabile fra il 35% e il 65%. Se è vero che le performance di tracking dipendono da svariati fattori e obiettivamente sono di difficile valutazione, non sembrano ancora confrontabili con quelle delle migliori reflex che sfruttano integralmente il sistema di messa a fuoco multi-punto a rilevazione di fase. E' probabile che un futuro aggiornamento firmware possa migliorare la situazione.

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