Obiettivi
Per la prova, la macchina ci è stata fornita con due obiettivi Fujinon: l'XF 35 mm F2 R WR e l'XF 56 mm F1.2 R APD. Si tratta di due ottiche prime (cioè a focale fissa) di altissime prestazioni, il primo equivalente a un 52 mm nel formato Leica FF, il secondo a un 85 mm.
L'XF 35mm F2 R WR è un obiettivo standard di dimensioni e peso molto contenuti (170 gr.) con corpo tropicalizzato, in grado di resistere sino a -10° C, che viene proposto ad un prezzo di listino di 430 Euro. Realizzato in metallo e disponibile in due diversi colori, nero e argento, è fornito con un piccolo paraluce. L'angolo di campo è di 44,2° e la minima distanza di messa a fuoco di 35 cm.
Lo schema ottico è costituito da 9 elementi in 6 gruppi, include 2 elementi asferici e consente di ottenere un compromesso ottimale fra qualità e dimensioni. Il diaframma è a 9 lamelle arrotondate e il rivestimento antiriflesso il Nano-GI.
Adotta un motore passo-passo che consente una velocità di MAF di 0,08 sec. e il sistema di messa a fuoco interna.
L'XF 56mm F1.2 R APD è un teleobiettivo medio da ritratto caratterizzato da un'elevata luminosità, pari a f/1.2, e da un filtro di apodizzazione APD, un miracolo della nano-tecnologia Fujifilm, che permette di ottenere un bokeh cremoso non solo per le foto di ritratti. Anche questo realizzato totalmente in metallo, ha un prezzo di listino di ben 1.450 Euro e viene fornito con il paraluce, una custodia morbida e un filtro neutro Fujifilm ND8 a 3-stop. L'angolo di campo è di 28,5° e la minima distanza di messa a fuoco di 70 cm.
Lo schema ottico è costituito da 11 elementi in 8 gruppi, include un elemento asferico modellato e due elementi a bassissima dispersione (ED). Il diaframma è a 7 lamelle arrotondate.
Questo video mostra la qualità costruttiva che caratterizza gli obiettivi Fujinon:
Lunghezza focale
Potete scaricare le foto di test in formato originale da questo indirizzo.
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Nitidezza
Per questa prova, la più importante, abbiamo messo a confronto i risultati ottenuti dai due obiettivi Fujinon con quello del Sigma 50 mm f/1.4 DG HSM Art, una delle più nitide ottiche standard disponibili per formato Full Frame, montato su Canon EOS 6D, a vari diaframmi. Crop 1:1 delle immagini originali, eccetto per 56 mm.
Sigma 50 mm a sinistra, Fujifilm 35 mm al centro e Fujifilm 56 mm a destra
Prestazioni confrontabili fra il Sigma e il 35 mm, a parte la maggior risoluzione del sensore, mentre il 56 mm mostra un dettaglio superiore, benché si noti il leggero effetto del filtro di apodizzazione. Eccellente la riproduzione dei colori dei due Fujinon, in abbinamento alla calibrazione del bilanciamento del bianco automatico della macchina.
Risultati quasi analoghi al bordo per il 50 Sigma e il 35 Fujifilm, mentre il 56 ne esce evidentemente penalizzato. Sicuramente il costruttore ha voluto offrire una definizione strepitosa al centro compromettendo leggermente quella ai bordi.
Lievissima superiorità del 35 Fujifilm rispetto al Sigma nella nitidezza a f/2.8, ma contrasto più basso, il che denota una differente filosofia progettuale, pur essendo entrambi obiettivi di elevatissime prestazioni. Una spanna sopra il 56 mm, che mostra un dettaglio impressionante. A grandezza 1:1, si colgono particolari che ne obiettivo, ne sensore della EOS 6D riescono ad estrarre.
A f/2.8 la situazione al bordo migliora notevolmente per il 56, ma qui il Sigma offre una prestazione migliore di entrambi i Fujinon.
Sigma 50 e Fujinon 35 confrontabili, ma guardate che dettaglio riesce a restituire il Fujinon 56!
Si può ripetere quanto già detto per il centro, ma con una leggera superiorità del 35 rispetto al Sigma 50.
Grazie all'LMO, negli obiettivi Fujinon chiudendo il diaframma viene compensato l'effetto della diffrazione e la nitidezza resta sostanzialmente invariata, cosa che non avviene con l'accoppiata Canon + Sigma. Il 50 Sigma inizia a diminuire l'MTF da f/8, ma in questo caso sembra che già a f/5.6 si avverta un leggero peggioramento delle prestazioni.
Le medesime considerazioni già fatte per il centro.
Aberrazione cromatica
Nessuno dei due obiettivi testati ha mostrato segni di aberrazione cromatica laterale in tutte le foto scattate, anche in condizioni di forte contrasto. I valori sono ben al disotto dei limiti visibili, e ciò conferisce una sensazione di ulteriore nitidezza alle immagini.
Vignettatura
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Vignettatura visibile a tutta apertura, sia per il 35 che, a maggior ragione, per il 56, ma di entità del tutto trascurabile. Sicuramente il processore effettua un'elaborazione in camera per la caduta di luce ai bordi.
Distorsione
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Entrambe le ottiche sono sostanzialmente prive di distorsione.
Riflessi
Il 35 mm mostra un buon controllo delle riflessioni, anche fotografando in pieno controluce. Lo schema ottico è relativamente semplice e la luce non deve attraversare troppe superfici aria/vetro.
Il 56 mm, invece, mostra qui l'unico tallone d'Achille. Fotografando con sorgente luminosa frontale all'interno dell'inquadratura, si notano interiflessioni, bagliori e immagini fantasma. Il contrasto è altresì diminuito. Col paraluce, si ovvia solo in parte al problema.
Coma
Coma leggermente visibile ai bordi per entrambi gli obiettivi, sia a tutta apertura che chiudendo il diaframma, più accentuato nell'XF 56.
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Bokeh
Il punto di forza di entrambe le ottiche. Grazie al diaframma a lamelle arrotondate, il bokeh del 35 mm è "cremoso" e piacevole sia in foreground che in background, il 56 mm ha il diaframma a 7 lamelle, ma grazie al filtro di apodizzazione consente di ottenere delle aree fuori fuoco di una bellezza confrontabile con le migliori ottiche per full frame.
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