Fujifilm X-Pro 2, prime impressioni

Le nostre prime impressioni sulla Fujifilm X-Pro 2, nuova mirrorless top di gamma della casa giapponese.

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a cura di Roberto Buonanno

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Prime impressioni sulla X-Pro 2

Fujifilm continua a cavalcare la strada delle fotocamere mirrorless e l'ultima nata della casa nipponica sembra darle ragione. La nuova X-Pro 2 infatti è in grado di concorrere con le reflex più blasonate e più costose, nonostante le dimensioni compatte. I punto di forza della nuova fotocamera Fujifilm sono la qualità dell'immagine e il rapporto prezzo / prestazioni veramente elevato.

Rispetto al modello precedente da 16, i 24 megapixel (6000 x 4000 pixel) hanno dato un incremento della qualità, definizione e dettaglio del file che rende la resa finale dell'immagine al pari di una reflex top di gamma. Il file è molto pulito e assomiglia tantissimo a quello di Canon, per niente digitalizzato o pixellato.

Fujifilm continua la sua tradizione di fotocamere prive di filtro anti aliasing, che ormai sta diventando una consuetudine anche tra i grandi produttori di reflex. In questa maniera si riesce ad avere un dettaglio dell'immagine superiore. Fuji compensa la mancanza del filtro con una disposizione casuale dei foto diodi nel sensore, com'era un tempo nelle pellicole. Questo brevetto Fuji diminuisce l'effetto moirée.

La gestione della sensibilità ISO ha fatto un salto da gigante. Senza arrivare a milioni di ISO come certe macchine, o centinaia di migliaia di ISO come altre, questa ne ha effettivamente 12.800 nativi, estensibili fino a 25.600 e 51.200.

Lavorando a ISO nominali, il rumore è veramente contenuto, molto morbido, come si può riscontrare nelle migliori reflex - prodotti molto più costosi della X-Pro 2.

La strada intrapresa da Fuji è quella corretta. Oggi i professionisti e gli appassionati di fotografia non ricorrono ai meri megapixel ma prediligono la qualità del file, nel senso di definizione e contenimento del rumore.

Altri fattori rilevanti sono  gamma dinamica e latitudine di posa - la differenza di stop fra un'esposizione e un'altra esposizione, il chiaro e lo scuro. Abbiamo provato a scattare a 6400 ISO in città a Kyoto di notte, con i lampioni che emettevano luce molto forte e la macchina è riuscita a bilanciare la scena. La X-Pro 2 non dà un'immagine bruciata ma riesce a compensare la scena in maniera ottimale, molto cinematografica.

L'autofocus è migliorato ma non siamo ancora ai livelli delle migliori reflex, nonostante Fujifilm abbia aumentato i punti di messa a fuoco totali a ben 273 (di cui 77 a rilevamento di fase). La macchina è molto rapida e veloce ma c'è ancora da lavorare. La selezione del punto di messa a fuoco con il joystick è un grande passo avanti, anche se ci si deve abituare. Nella mia prova infatti mi  è capitato diverse volte di dimenticare il punto di messa a fuoco in un angolo e perdere il momento giusto per uno scatto. Comunque ci vuole poco per abituarsi e ancora meno per non volerne più fare a meno.

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