Il Consiglio di Stato la scorsa settimana ha respinto i ricorsi di Vodafone, Fastweb e Wind Tre in merito alla fatturazione a 28 giorni e stabilito che dovranno rimborsare i clienti. Lo stesso è avvenuto per un ricorso analogo di TIM, ma la sentenza è ancora in via di pubblicazione.
Come spiega Il Fatto Quotidiano, si potranno accettare le misure compensative oppure uno "sconto" in fattura pari alla compensazione. In pratica nel primo caso verrà richiesta un'azione da parte dell'utente, mentre nel secondo l'operazione sarà automatica. Le associazioni dei consumatori stimano complessivamente un rimborso da 1 miliardo euro: le analisi dell'AGCOM avevano confermato infatti che il gioco della fatturazione aveva consentito agli operatori un aumento delle entrate di circa l'8%.
"Gli indennizzi devono essere automatici e immediati e devono prescindere dalle richieste degli utenti", ha dichiarato Paolo Fiorio, legale dell'associazione Movimento Consumatori, a Radiocor. "Le compagnie telefoniche non hanno più scuse e devono adempiere alla delibera dell’Agcom, altrimenti chiederemo l’ottemperanza delle sentenze. La palese illegittimità dell’applicazione dei sistemi di rinnovo e fatturazione a 28 giorni riguarda peraltro anche coloro che hanno esercitato il recesso dai contratti successivamente al 23 giugno 2017. Le compagnie dovranno rimborsare anche questi utenti ai quali non è applicabile la restituzione dei giorni erosi. Complessivamente le nostre stime quantificano gli indennizzi in circa un miliardo di euro".
Non resta che attendere le comunicazioni degli operatori e di concerto con l'AGCOM le procedure che verranno previste per i clienti che nel frattempo hanno cambiato fornitore.