A questo punto vale la pena approfondire meglio le novità che introduce il Block 5, per capire meglio i vantaggi che offre. Per iniziare, quello che noi chiamiamo Falcon 9 Block 5 è identificato da Elon Musk come "Falcon 9 versione 6". Non è previsto un Falcon 9 Block 6, al massimo l'attuale Block 5 potrebbe subire piccoli ritocchi.
Le sue parole d'ordine sono affidabilità e riusabilità. La seconda è il cardine della filosofia di SpaceX: abbassare i costi dei voli spaziali grazie al riutilizzo del maggior numero possibile di componenti dei razzi.
Finora SpaceX è riuscita con buona percentuale nel recupero del primo stadio (24 in tutto gli stadi recuperati, di cui il primo non volerà più). È esposto presso la sede dell'azienda a Hawthorne. Oltre a questo per tagliare i costi è importante poter riutilizzare il primo stadio nel minor tempo possibile, ed è in quest'ottica che si inquadra il Block 5.
In futuro non passeranno più mesi fra un lancio e il successivo con lo stesso stadio riutilizzato, ma ore, giusto il tempo di fare un'ispezione di routine e il rifornimento di carburante. L'obiettivo, come ha dichiarato Musk, è il decollo entro 24 ore dall'atterraggio. Per la cronaca, il primo stadio riutilizzato da SpaceX ha spiccato il volo per la seconda volta (30 marzo 2017) quasi un anno dopo la sua prima missione (8 aprile 2016), per gli altri i tempi si sono accorciati a circa 3-4 mesi.
In secondo luogo le missioni che si prevede possa effettuare uno stadio di Falcon 9 Block 5 prima del pensionamento sono un centinaio (prendiamolo come valore indicativo, il conteggio si farà sul campo), più di quelle del predecessore, grazie ad accorgimenti che vedremo nella prossima pagina.
Ricordiamo che, oltre al primo stadio, l'azienda sta cercando di recuperare le carenature esterne del carico utile con la nave Mr Steven e sta iniziando a lavorare al tentativo di recuperare anche il secondo stadio. La questione in quest'ultimo caso è decisamente più complessa, perché raccogliere dati di telemetria in tempo reale durante alcune delle fasi del rientro in atmosfera è molto complicato. In ogni caso i lavori sono in corso, e per cominciare si doterà il secondo stadio delle adeguate protezioni termiche atte a proteggere la struttura.
L'altro requisito è l'affidabilità, indispensabile per adempiere agli obblighi previsti dai contratti per il trasporto passeggeri sottoscritti con la NASA. Come abbiamo visto qualche giorno fa, si sta finalmente risolvendo per il meglio la questione della pericolosità del "load-and-go", ora serve un prodotto stabile che garantisca lo stesso livello di qualità e affidabilità in tutti i voli. Avere terminato lo sviluppo in questo frangente è un passo importante.
Questo, ricordiamo, non significa che SpaceX smetterà di sviluppare razzi: la concentrazione verrà spostata sul BFR (Big F*cking Falcon Rocket).