Facebook, in arrivo la possibilità di cancellare la cronologia dati. Il social si rifà la reputazione?

Lo scorso anno era solo un'idea ventilata all'indomani dello scandalo Cambridge Analytica, oggi è un annuncio ufficiale: su Facebook presto gli utenti avranno la possibilità di cancellare la cronologia delle proprie navigazioni, non fornendo così all'azienda e a terze parti dati per potenziali profilazioni.

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a cura di Alessandro Crea

È il momento della svolta? Sembrerebbe proprio di sì, anche perché la creatura di Mark Zuckerberg ne ha un disperato bisogno per recuperare credibilità. Così oggi è arrivato l'annuncio ufficiale ad opera del direttore finanziario di Facebook, i David Wehner, di quella che fino a ieri era solo un'ipotesi avanzata all'indomani degli scandali dati: presto gli utenti potranno decidere, liberamente e in maniera del tutto trasparente, di consultare i dati delle proprie navigazioni e cancellarli, entro la fine dell'anno, anziché consegnarli a Facebook e ad aziende di terze parti.

A molti potrebbe sembrare una notizia non eclatante ma si tratta invece di una decisione storica perché priva il social network e le aziende che gli gravitano attorno di una delle principali fonti di guadagno, che sono proprio i nostri dati, eliminando alla radice il problema dell'impiego scorretto degli stessi a fini di manipolazione e di profilazione.

Una mazzata che lo stesso Wehner non ha mancato di sottolineare durante la Technology Stanley, Media & Telecom Conference in corso a San Francisco, da cui è arrivato l'annuncio, forse a rimarcare il coraggio di una decisione drastica che dimostra come il social voglia provare a rimetetre l'utente al centro del proprio business.

"In generale, questa funzione di cancellazione della cronologia sarà un nuovo ostacolo per noi" ed indubbiamente è vero, anche se al momento è assai difficile quantificare l'impatto concreto che la decisione potrà avere sulle finanze del social.

Indubbiamente la raccolta dei dati degli utenti ha costituito in questi anni la base del business di Facebook ma anche di altri colossi del Web, ristrutturare ora l'approccio dell'azienda al mercato può essere difficile e pericoloso, ma resta il fatto che Facebook aveva un disperato bisogno di rifarsi una credibilità, visto che all'indomani degli scandali non soltanto gli utenti ma anche i governi si sono rivoltati contro il social (anche se ignorando ipocritamente che quella non era un0eccezione ma una regola del mercato) e gli azionisti più volte hanno minacciato la stabilità in carica dello stesso Zuckerberg. Un intervento dunque era prevedibile, ora sarà interessante vedere quali saranno gli effetti e le eventuali contromosse aziendali.

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