Europa si prepara a infliggere ad Apple una multa di 500 milioni di euro, a seguito di una denuncia presentata da Spotify riguardante le politiche dell'App Store dell'azienda. La denuncia di Spotify sostiene che le politiche di Apple impediscono alle app per iPhone di informare gli utenti su alternative più economiche al servizio musicale dell'azienda. Così facendo Apple starebbe abusando della propria posizione dominante.
La controversia si concentra sugli sforzi di Apple per mantenere app e utenti all'interno del proprio sistema di pagamenti dell'App Store. Non è la prima volta che emerge l’argomento, e proprio di recente si è parlato molto di come l’Europa stia obbligando Apple ad aprire il suo ecosistema, e di come il colosso californiano abbia risposto imponendo una tassa del 60% e limitazioni tecniche.
Apple sembra essere più che determinata a impedire ogni interferenza nel suo modello di business, e la battaglia va avanti ormai da diverso tempo. In questo caso specifico - ma non è l’unico - la denuncia di Spotify risale al 2019.
I fornitori di servizi come Spotify trovano che da una parte la commissione richiesta da Apple sia troppo alta e impedisca di restare competitivi, e dall’altra che Apple non dovrebbe avere il diritto di forzare la mano, virtualmente (e fattualmente) obbligando a usare il sistema di pagamento integrato, e proibendo agli sviluppatori anche solo di informare i consumatori sull’esistenza di un altro metodo di pagamento.
Il risultato è che se pago Spotify tramite il browser desktop (da PC), allora la società svedese incassa il 100% della cifra. Diversamente, se mi abbono su iPhone, allora a Stoccolma arriva solo il 70% del totale (anche se Spotify dovrebbe avere un accordo più vantaggioso). Lo stesso vale per chiunque venda qualcosa tramite iPhone, che si chiamino Epic, Amazon, Microsoft e così via.
Una situazione che per le autorità europee non va bene e non dovrebbe continuare, ma la multa sembra davvero un’inezia. All’inizio dovevano essere quasi 40 miliardi di dollari o il 10% del fatturato globale annuo di Apple. In confronto, 500 milioni sono davvero spiccioli.
Il problema di una multa troppo bassa è sempre lo stesso: conviene pagare le multe perché alla fine ci si guadagna di più, e l’unica soluzione è fare multe abbastanza alte da mettere veramente in crisi il bilancio aziendale.
Questo aspetto indebolisce l'efficacia delle sanzioni come deterrente per comportamenti anti-concorrenziali. Un'azione più incisiva potrebbe essere necessaria per garantire una vera concorrenza e proteggere gli interessi dei consumatori europei, promuovendo un ambiente economico più equo e dinamico.