Più strategie per un unico obiettivo
A fronte di questo problema i produttori si stanno proprio confrontando per ridimensionare l'aggravio. Alcune società di servizi, come ad esempio la californiana Pacific Gas and Electric, hanno avviato una campagna di sconti sulle bollette per chi acquisterà computer più efficienti. "Non è da escludere inoltre che un incremento produttivo possa ridurre sensibilmente qualsiasi costo aggiuntivo", ha dichiarato Gelsinger. I primi esperimenti in questa direzione si avranno nei mercati giapponese, europeo e nord-americano; in seguito sarà il momento di quello cinese.
Climate Savers Computing Iniziative lavorerà anche sull'abbassamento dei consumi di idle. Indicativamente questo dovrebbe permettere un ulteriore risparmio nelle bollette di circa il 30%. Un risultato insomma da non sottovalutare. Ma gli obiettivi della coalizione sono più alti: entro il 2010 si tenterà di portare tutti i pc e i server ad un'efficienza del 90%. Secondo le stime un risultato di questo genere permetterebbe di risparmiare circa 71,6 miliardi di kilowatt in un anno. In pratica 54 milioni di tonnellate di anidride carbonica in meno dispersa nell'aria.
I produttori di pc, inoltre, tenteranno di ampliare le loro offerte e di spiegare alle imprese quali siano i reali vantaggi economici di una policy energetica adeguata. "Noi abbiamo a listino server a basso consumo che costano 100 dollari in più rispetto a quelli tradizionali, ma il risparmio energetico in un anno ripaga ampiamente il maggiore esborso", ha dichiarato Jon Weisblatt, senior manager per l'energy efficiency di Dell. "Inoltre, sui pc mainstream che commercializziamo con Windows Vista abbiamo settato di default l'opzione di risparmio energetico".
Una piccola accortezza a cui la maggior parte dei produttori non bada.