TIM e Open Fiber hanno già avviato un confronto, ma secondo Francesco Starace, l'amministratore delegato di Enel, il tavolo dove si giocherà realmente il futuro è un altro. "Gubitosi deve prima fare una serie di passi all'interno della sua azienda, per sapere prima se resta amministratore delegato, poi se all'interno dell'azienda si vuole separare la rete e poi se si vuole unire con Open Fiber. Quando si chiariranno le cose si capirà", ha dichiarato Starace a margine della presentazione del sito The voice of business di Italian Business & Investment Initiative.
Enel, che detiene il 50% di Open Fiber - il resto fa capo a Cassa Depositi e Prestiti - ha sempre avuto una posizione negativa sull’eventuale fusione infrastrutturale tra OF e TIM, ma è pur vero che nel tempo se ne è parlato sempre prospettando condizioni favorevoli solo all’ex-monopolista. Su tutte, a parte la valutazione degli assett, l'eventuale controllo della newco.
Oggi, qualcosa sembra essere cambiato ma Starace ha ribadito che "i contatti con TIM li ha avuti Open Fiber, gli azionisti è bene che lascino fare alle società". Inoltre proprio ieri l'AD Gubitosi ha prospettato convergenze.
"Sono d'accordo con Bassanini e Ripa, sul fatto che si possono fare accordi commerciali, su cui Open Fiber ha autonomia, e anche possibili forme di co-investimento su alcuni tratti. Il resto spetta agli azionisti", ha sottolineato il top manager. Il presidente e l’AD di OF, citati da Starace, negli ultimi giorni hanno convenuto che i tempi sono maturi per una collaborazione, soprattutto considerando il fatto che la duplicazione della rete sarebbe rischiosa per tutti.