Forse Elon Musk si stava annoiando quando, un paio di giorni fa, ha avviato una campagna personale contro Wikipedia. In un post su X ha offerto all’enciclopedia online un miliardo di dollari, se in cambio accettano di rinominarsi in Dickipedia.
L’idea che Musk cerca di esprimere, facendo attenzione a non dirlo in modo troppo chiaro, è che Wikipedia non è una fonte affidabile. Anzi, in un altro post il miliardario ha anche messo in dubbio l'integrità della fondazione, suggerendo sospetti su come spendono il denaro delle donazioni.
I will give them a billion dollars if they change their name to Dickipedia https://t.co/wxoHQdRICy
— Elon Musk (@elonmusk) October 22, 2023
Una pubblicazione a cui hanno risposto gli stessi utenti di X tramite l’account Community Notes, che ha cercato di spiegare perché l’insinuazione di Musk sui costi di Wikipedia non ha né capo né coda. Secondo lui non costerebbe quasi nulla visto che la quantità di dati è molto piccola.
Come se non sapesse che gestire uno dei siti più trafficati al mondo non c’entra nulla con la quantità di dati che ospita.
Musk poi è tornato sull’argomento proprio per sottolineare un confronto tra Wikipedia e Community Notes
Wikipedia è intrinsecamente gerarchica e quindi soggetta ai pregiudizi dei redattori di grado superiore, indipendentemente dai loro meriti. @CommunityNotes richiede che persone con punti di vista storicamente diversi, basati su come hanno valutato e scritto le note, siano d'accordo affinché le note siano mostrate al pubblico. Tutto il codice e i dati sono open source, quindi è possibile ricreare il risultato da soli.
In particolare, nemmeno io, in quanto azionista di controllo della società, posso cambiare l'esito di una Nota. Si tratta di una differenza fondamentale
Un discorso, quello di Musk, che insiste sul fatto che le opinioni siano tutte ugualmente valide, e che tutti debbano esprimersi e di ottenere la stessa attenzione. Una riedizione di quel famoso “uno vale uno” di cui abbiamo sentito anche in Italia.
Solo che il fatto di avere “punti di vista storicamente diversi” non vale assolutamente nulla se ti sto chiedendo di verificare o arricchire un'informazione. O sei in grado di aggiungere fatti rilevanti oppure non lo sei, e il tuo credo politico non cambierà nulla. Musk, tuttavia, si è fatto paladino di molti che si sentono censurati e vittime di discriminazione.
Una comunità che farebbe sorridere se non stesse alimentando una quotidiana e pericolosa caccia alle streghe. Una comunità così forte che obbliga a sottolineare l’ovvio: le streghe non esistono, e se il pazzo che dà loro la caccia ottiene un po’ di potere avremo grossi problemi.
Sull’altro fronte, sicuramente Wikipedia ha i suoi serissimi problemi: è pieno di gente che modifica le sue pagine inserendo cose che non dovrebbero esserci, comprese falsità. E ci sono editor che si lasciano prendere la mano dalle ideologie piuttosto che dalla passione della verità. Ci sono bot e troll che cercano di sfruttare Wikipedia per renderla un veicolo di disinformazione e ideologie. Non è chiaro se stanno facendo abbastanza per arginare il problema, ma nulla lascia pensare che Wikimedia sia complice.
Wikipedia è fatta così, e l’unico modo per evitarne i rischi è proprio saperlo. Come con ogni strumento, bisogna saperla usare altrimenti si rischia di farsi male. Alla fine è una creazione sociale e condivisa, che condivide molti aspetti con i social media come X. Ma sulle reti sociali il problema della disinformazione e della misinformazione è molto più serio.
Si aggiunge poi il fatto che Musk non gradisce le cose scritte sulla sua pagina biografica di Wikipedia. Il fondatore di SpaceX non è sceso nei dettagli, tuttavia, limitandosi a dire che nella pagina di sono tante “stronzate”. Forse non gli piace il passaggio in cui si sottolineano le sue posizioni antiscientifiche sui vaccini, o magari non apprezza quelle righe dove si ricorda come abbia diffuso teorie del complotto paranoide e assurde.
I problemi di Wikipedia la rendono una fonte inaffidabile, qualcosa di così poco sensato da meritare il nome di “Dickipedia” come suggerisce Musk? Probabilmente no, ma anche su questo tema si finirebbe per riaprire il grande gioco delle opinioni.
Sicuramente Musk potrebbe almeno avere la decenza di evitare l’argomento “libertà di opinione”, visto che ha ripetutamente silenziato voci che non gli piacevano, spinto decine di migliaia di persone a lasciare X, e usato più volte la sua posizione di uomo ricco e influente come una mannaia su persone più deboli di lui. Non sembra un uomo a cui piace la libertà di espressione, a meno che non si dicano le cose che piacciono a lui.
Il che tutto sommato non è nemmeno tanto strano: Musk ha una sua ideologia politica e sta facendo il possibile per farla prevalere. E lo fa anche con metodi contrari ai principi e alle regole democratici, che non sembra condividere. Magari il problema di Musk è proprio che a leggere Wikipedia, a informarsi in modo indipendente, si finisce per essere più resistenti anche alle sue, di stupidaggini.