ECOVACS GOAT G1, non serve più tagliare il prato | Test & Recensione
Il robot tosaerba GOAT G1 di Ecovacs offre prestazioni top a un prezzo accessibile, con funzionalità avanzate e materiali robusti. La configurazione tramite app è semplice, e il suo funzionamento autonomo garantisce un prato curato senza sforzi.
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a cura di Andrea Ferrario
Editor in Chief
Solo poco tempo fa abbiamo provato e recensito l'ECOVACS T30 PRO OMNIi, un robot aspirapolvere in grado di offrire funzioni da top di gamma a un prezzo più contenuto. Oggi invece usciamo dalle mura domestiche, perché Ecovacs ha condensato la tecnologia dei suoi aspirapolvere in un robot tosaerba.
Si chiama GOAT G1, è disponibile in più versioni (il modello provato è il G1 800, numero che indica i metri quadri di giardino che può raggiungere), costa poco più di 1.000 euro e promette di tenere il vostro prato ben curato senza che dobbiate fare più nulla. Vediamo come è andata la nostra prova.
Cosa c’è nella confezione
All’interno della confezione troverete, oltre ovviamente al robot tosaerba, parecchie cose. Ci sarà la stazione di ricarica, delle lame di ricambio, i ripetitori di segnale con le relative batterie e gli ancoraggi per la stazione.
I pali che ritrasmettono il segnale permettono al robot di coprire un’area più o meno grande, e in base alla forma del vostro giardino potreste aver bisogno di ulteriori ripetitori, acquistabili a parte. Il collegamento al Wi-Fi serve per tenere sotto controllo il robot tramite l’app, ma questo non significa che dovrete per forza installare una rete wireless in giardino, perché in alternativa si può anche comprare un modulo SIM aggiuntivo e rendere il robot indipendente, da questo punto di vista.
Come è fatto
Il GOAT G1 assomiglia a un piccolo carro armato dal design futuristico, ben piazzato, che si sposta con decisione sul terreno. Gli elementi distintivi sono due grandi ruote posteriori, due più piccole ma massicce davanti, un grande tasto superiore per il blocco di emergenza, l’ottica e i sensori nella parte anteriore, e uno schermo di controllo di cui parleremo fra poco.
Le lame, montate su un disco, sono piccole rispetto alle dimensioni del robot e anche in termini assoluti: questo indica subito il tipo di lavoro che potrà eseguire questo robot, vale a dire tagliare erbe ed erbacce. Se avete specie invasive dal fusto legnoso, magari perché è passato molto tempo dall'ultimo taglio, non vi sarà di aiuto.
Non è presente un sacchetto di raccolta, cosa abbastanza prevedibile, e potremmo dire lo standard per i tagliaerba di questo tipo. Se avete mai tagliato un prato con un tosaerba classico, con sacco di raccolta, saprete la quantità di erba tagliata che viene prodotta anche su prati di dimensioni contenute. Sarebbe impossibile dotare un robot di questo genere della stessa funzione, quindi l’approccio è quello di ridurre l’erba tagliata in piccolissimi pezzi che vengono rilasciati sul prato, che poi seccheranno e spariranno in breve tempo.
Ecovacs parla di circa 80 ore d’uso per la durata delle lame. Non è un valore che possiamo confermare, ma probabilmente le variabili sono tante: in ogni caso sappiate che andranno cambiate. Differentemente da un robot aspirapolvere, dove una spazzola usurata fa - spesso - ugualmente bene il suo lavoro, un robot che deve tagliare non può farlo in maniera efficiente con delle lame usurate, anche se siamo certi che per tagliare un tenero filo d’erba non serva chissà quale lama.
I materiali, la qualità costruttiva e il peso di una trentina di chili comunicano che si tratta di un prodotto in grado di resistere agli agenti atmosferici e al tempo. Ovviamente non possiamo mettere la mano sul fuoco sulla sua longevità, ma quello che vogliamo dire è che non si tratta di un giochino in plastica, e che non si è risparmiato sulle scelte costruttive.
Oltre al pulsante di arresto, grande e rosso, è presente anche uno schermo con dei comandi da cui è possibile effettuare delle regolazioni. È una soluzione comoda perché magari non si vuole procedere sempre all’uso dell’app. C’è anche una manopola che permette di regolare velocemente l’altezza delle lame, e quindi la lunghezza del taglio.
Configurazione
Per mettere il GOAT G1 in funzione la procedura non è dissimile da quella che serve per un robot aspirapolvere. Si posiziona la stazione base, in una zona ampia, con abbastanza spazio a destra e sinistra - più di quello che serve per un’aspirapolvere, e si collega alla rete elettrica. Si posiziona il robot ed è possibile subito configurarlo tramite lo schermo a bordo, scegliendo la lingua e anche inserendo un pin, una sorta di antifurto.
Successivamente è possibile procedere alla configurazione dell’app, disponibile per ogni smartphone, la stessa degli aspirapolvere. La procedura vi farà connettere il GOAT G1 alla rete Wi-Fi, mentre poi potrete registrare i vari ripetitori. Attenzione perché non dovrete posizionare i pali e poi collegarli al Wi-Fi, non funzionerà; dovrete prima registrarli e poi dislocarli nel giardino. In ogni caso niente paura, sarà l’app a guidarvi nei vari step.
Differentemente dalla creazione di una mappa casalinga, in questo caso dovrete guidare voi il robot, tramite l’app, per creare i perimetri del vostro giardino. In pratica è come realizzare una mappa manuale, un processo che chiaramente può occupare da pochi minuti, a qualche decina, dipende dalla dimensione o forma del vostro giardino. A mappa completata, il robot è pronto per mettersi al lavoro. Ma fate attenzione, perché se avete il giardino da anni, non l’avete mai curato, e sperate di buttarci dentro il GOAT G1 per sistemarlo, le vostre speranze sono malriposte. Dovrete prima mettere il giardino in condizioni di essere gestito, e questo significa che se l’erba è alta mezzo metro, dovrete prima accorciarla (non più di 10 cm) e ovviamente il consiglio è anche di togliere detriti o oggetti che non dovrebbero stare in mezzo al prato. Il GOAT G1 è dotato della tecnologia necessaria per muoversi ed evitare ostacoli, ma la presenza di oggetti impedisce di tagliare per bene tutto il prato, quindi un minimo di ordine dovrebbe essere fatto, nonché sarà una buona abitudine l’evitare di lasciare oggetti per terra. Soprattutto perché se presenti nel manto erboso, finiranno tra le lame, non differentemente da quello che accadrebbe a un giardiniere con il suo tagliaerba a mano.
Esperienza d’uso
Dall’applicazione è possibile impostare il percorso, le zone da tagliare e attivare varie opzioni, come ad esempio la protezione degli animali che, una volta attivata, evita, ad esempio, che il robot possa tagliare il prato di notte quando è più probabile che piccoli animali, come i roditori, finiscano nella traiettoria del GOAT G1.
Una volta impostate le opzioni sull’app, e anche sul robot (come l’altezza del taglio), e magari i giorni e orari in cui tagliare il prato, il tosaerba sarà totalmente autonomo. Le telecamere gli permettono di muoversi, di evitare ostacoli, e come sugli aspirapolvere potrete attivarle da remoto usandole come un sistema di sorveglianza remota.
In termini di risultati, c’è poco di cui lamentarsi. L’abbiamo provato su un prato di circa 200 metri quadri, o poco più. La maggior parte del prato è pianeggiante, mentre c’è una zona con diversi dislivelli, alcune aiuole con sassi e altre piante, che ovviamente abbiamo escluso dalla zona del taglio. Se nella distesa di prato il risultato è stato buono, diventa difficile rifilare le zone dove i confini non sono geometrici, lasciando quindi qualche imprecisione qua e là.
Il primo passaggio è stato discreto, mentre lasciando lavorare il robot per un po’ di giorni, il risultato è stato ottimo. Questo significa che il percorso che farà il robot non sarà sempre lo stesso, cercherà di mantenere delle linee di taglio, ma qualche piccolo spostamento qua e là, un sasso in più o in meno spostano leggermente la traiettoria, ma siccome l’erba non cresce dalla notte alla mattina, a conti fatti dopo qualche giorno il prato risulterà sempre ben tagliato e curato. Probabilmente per ottenere lo stesso effetto non sarà necessario farlo funzionare ogni giorno, differentemente da quello che accade con un robot aspirapolvere. Ma rispetto a quest’ultimo il GOAT G1 rimane silenzioso, probabilmente complice il fatto che il rumore prodotto, all’esterno, si sente certamente meno.
L’autonomia non è un problema, semplicemente perché ECOVACS GOAT G1 farà la sua routine di taglio, tornerà a caricarsi quando la batteria sarà scarica, e riprenderà successivamente.
Verdetto
Voto Recensione di ECOVACS GOAT G1
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
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Funziona bene
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Non richiede barriere con fili
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Può gestire prati enormi
Contro
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Dovrete portare il Wi-Fi in giardino o comprare il modulo SIM
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Su bordi curvi non è sempre molto preciso