Ecco come Mario Draghi vuole salvare l'industria dell'auto europea

Il piano di Mario Draghi per l'automobile europea è un memorandum per garantire competitività a un settore strategico che occupa 13,8 milioni di persone

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a cura di Tommaso Marcoli

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L'ex presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi ha presentato un report dettagliato sul futuro dell'industria automobilistica europea. Il documento, pubblicato nel 2024, delinea dieci punti chiave per guidare il settore attraverso una trasformazione strutturale senza precedenti, mantenendo la leadership globale dell'Europa in questo campo cruciale per l'economia.

L'industria automobilistica europea, che impiega 13,8 milioni di persone (6,1% dell'occupazione totale nell'UE) e genera un surplus commerciale di 117 miliardi di euro, si trova di fronte a sfide significative. La transizione verso l'elettrificazione e la digitalizzazione richiede una risposta strategica coordinata per preservare la competitività del settore.

I dieci punti chiave del report Draghi

1. Garantire costi di trasformazione competitivi: Draghi propone di rafforzare l'offerta di energia pulita, promuovere contratti di acquisto di energia a lungo termine e incrementare l'automazione nel settore.

2. Sviluppare un piano d'azione industriale: L'Europa deve adottare una strategia industriale mirata e lungimirante, integrando l'intera catena del valore, dalla ricerca e sviluppo al riciclaggio dei materiali.

3. Garantire coerenza normativa e prevedibilità: È fondamentale adottare un approccio neutrale dal punto di vista tecnologico nella revisione del pacchetto "Fit for 55" per fornire certezze normative e stimolare gli investimenti.

4. Promuovere la standardizzazione: Standard comuni sono essenziali per beneficiare delle economie di scala e migliorare la connettività all'interno del Mercato Unico europeo.

Il piano di Mario Draghi per l'industria dell'auto si articola su un totale di 10 punti.

5. Creare Net-Zero Acceleration Valleys: Draghi propone la creazione di aree territoriali che concentrino aziende coinvolte nello sviluppo di tecnologie verdi per stimolare l'innovazione nell'ecosistema automobilistico.

6. Sostenere lo sviluppo delle infrastrutture di ricarica e rifornimento: È cruciale sviluppare infrastrutture adeguate, soprattutto nelle aree meno servite e per i veicoli pesanti.

7. Assicurare una politica digitale coerente: Il report sottolinea la necessità di supportare l'uso innovativo dell'intelligenza artificiale, l'interoperabilità dei dati e lo sviluppo di un quadro normativo armonizzato per le soluzioni di guida automatizzata.

8. Sostenere progetti comuni europei nelle aree più innovative: Draghi propone di potenziare i Progetti Importanti di Comune Interesse Europeo (IPCEI) nel settore automobilistico, concentrandosi su settori strategici.

9. Colmare il divario di competenze: Il report suggerisce l'istituzione di un quadro comune di formazione, che potrebbe prendere la forma di un'Accademia delle Competenze per l'industria automobilistica.

10. Livellare il campo di gioco globale e migliorare l'accesso ai mercati: Draghi invita l'UE a promuovere l'armonizzazione tecnica e la standardizzazione a livello globale, oltre a diversificare l'approvvigionamento di materie prime critiche.

Implicazioni per il futuro dell'industria automobilistica europea

Le proposte di Draghi mirano a rafforzare la posizione dell'Europa nel settore automobilistico globale, affrontando le sfide legate alla transizione verso veicoli elettrici e tecnologie digitali avanzate. L'implementazione di queste strategie potrebbe avere un impatto significativo sulla competitività dell'industria europea, sulla creazione di posti di lavoro e sull'innovazione tecnologica.

Il successo di queste iniziative dipenderà dalla collaborazione tra istituzioni europee, governi nazionali e industria privata. La capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti tecnologici e di mercato sarà cruciale per mantenere la leadership europea nel settore automobilistico.

In conclusione, il report di Draghi offre una roadmap dettagliata per guidare l'industria automobilistica europea attraverso una fase di transizione critica. L'attuazione di queste proposte potrebbe determinare il futuro della mobilità in Europa e la posizione del continente nell'economia globale del XXI secolo.

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