Display davvero sensibili, il segreto è nelle bolle d'aria

Display touch che danno sensazioni tattili agli utenti grazie alle bolle d'aria.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Un materiale simile al pluriball potrebbe aiutare a rendere più interattivi i display touchscreen. La scoperta è dei Ricercatori dell'Università di San Diego, impegnati nel tentativo di riprodurre la sensazione di applicare una pressione quando si seleziona qualcosa su una superficie touch.

Per dire il vero l'idea non è nuova: nonostante ormai siamo abituati agli schermi sensibili di smartphone e tablet, l'ideale sarebbe un riscontro per capire, usando il tatto, se si è effettivamente fatta una selezione. L'aria è sempre stata una delle strade più battute: se ne parlava già due anni orsono.

La tecnologia per avere i display sensibili al tatto

Nel lungo documento pubblicato da Nature i ricercatori spiegano, in estrema sintesi, di avere realizzato un sistema di registrazione elettronica del contatto e della pressione  - servendosi di una matrice di sensori di pressione realizzata mediante thin-film transistor trasparenti all'ossido di zinco. Per il feedback tattile è stata invece messa in campo una matrice di attuatori a membrana fatta di una rete di polimero elastomero interpenetrante.

Quello che si è ottenuto è in sostanza la possibilità di registrare, memorizzare, modificare e riprodurre le informazioni relative al tocco. Si aggiunge così una dimensione alle tecnologie digitali e si ampliano le possibilità di scambio d'informazioni.

I primi prototipi

La tecnologia, come fanno notare gli studiosi, ha il potenziale per rivoluzionare le applicazioni di apprendimento fisico, quelle di e-commerce e finanche quelle mediche.

"Una delle sfide cruciali per lo sviluppo di sistemi touch è la capacità di trasmettere la sensazione di quello che si sta toccando, che può coinvolgere il contatto fisico, la percezione di forza o pressione, il caldo e il freddo, la consistenza di un oggetto, l'umidità o la secchezza, e persino il prurito" spiegano i ricercatori.

La tecnologia di cui stiamo parlando non replica tutte queste caratteristiche, almeno non ancora, ma è un buon inizio. La percezione della pressione per esempio potrebbe aiutare i chirurghi che controllano una mano robotica durante gli interventi. Per il resto lasciamo le possibili applicazioni alla vostra immaginazione.

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