L'AD di Disney Bob Iger ieri ha anticipato che a partire dal 12 novembre, negli Stati Uniti, sarà disponibile un pacchetto streaming da 12,99 dollari al mese che comprenderà Disney+, Hulu (con pubblicità) e ESPN+. Una mossa a sorpresa che non solo sfida le tariffe di Netflix e Prime Video, ma che se la gioca anche sui contenuti.
Il bundle di Disney di fatto costerà circa il 27% in meno rispetto alla somma delle singole tariffe di ogni sua piattaforma, che sarebbe di 17,97 dollari. Inoltre dovrebbe essere previsto anche il supporto all'alta risoluzione, ma solo per Disney+ e un elenco di dispositivi specifici. Non da meno la copiosa offerta di contenuti (serie, film, documentari, etc.) con la ciliegina rappresentata da tutto lo sport di ESPN – quindi baseball, hockey, tennis, boxe, etc.
Considerato il momento di difficoltà che sta attraversando Netflix proprio a causa dell'aumento delle sue tariffe e della concorrenza, è prevedibile che il mercato statunitense sia destinato a una seconda metà del 2019 piuttosto calda e un 2020 caldissimo, con l'avvento delle nuove piattaforme NBC Universal e HBO. Anche se il co-fondatore e AD di Netflix Reed Hastings sostiene che "non c'è mai stato un momento migliore per il talento. Si mettono in palio tra noi, Disney, Amazon, ecc. Ma non è una competizione a somma zero. Penso che tutti lo capiscano. Le persone si iscriveranno a più servizi. È una grande competizione che aiuta a costruire il settore, e il vantaggio di avere qualcosa di accattivante come la 'guerra dello streaming' è che attira più attenzione. E a causa di ciò, i consumatori passano più velocemente dalla TV lineare alla TV in streaming".
L'unica certezza per ora è che se da una parte Disney+ è candidato a sbarcare in altri mercati internazionali, ESPN+ e Hulu invece sono condizionati dagli attuali accordi licenziatari. Insomma un bundle come quello che arriverà negli Stati Uniti per ora in Europa possiamo scordarcelo.