Disney si appresterebbe a chiudere la porta in faccia alle campagne pubblicitarie di Netflix sulle sue piattaforme TV, ad esclusione di ESPN. The Wall Street Journal sostiene che la mossa sia legata al prossimo avvento di Disney+, il nuovo servizio streaming a pagamento che debutterà negli Stati Uniti il 12 novembre e in Europa a partire dal 2020 – nei Paesi Bassi è in atto una sperimentazione.
"Il business del diretto al consumatore sta evolvendo, con molti altri partecipanti che desiderano fare pubblicità nella televisione tradizionale e attraverso il nostro portfolio di network", ha dichiarato venerdì un portavoce della società a CNBC. "Sebbene la decisione iniziale fosse strettamente basata sulla pubblicità, abbiamo rivalutato la nostra strategia per riflettere le relazioni commerciali globali che abbiamo con molte di queste aziende".
Insomma, per quale motivo Disney dovrebbe favorire un concorrente diretto? Ed è sulla stessa linea il braccio di ferro con Amazon che rischia di tenere fuori Disney+ dall'ecosistema Fire TV proprio per questioni pubblicitarie. Inoltre la strategia del colosso statunitense potrebbe investire anche le piattaforme Peacock (Universal), Apple TV+ e HBO Max. Escluse dal lotto per ora Comcast e AT&T, considerato che Comcast/NBC e WarnerMedia (AT&T) offrono la possibilità a Disney+ di fare pubblicità. Si tratta in pratica di un gioco di visibilità e azioni di contrasto.
"Ciò che Netflix sta facendo è realizzare contenuti per supportare una piattaforma", ha confermato l'AD di Disney Bob Iger al New York Times. "Noi stiamo facendo contenuti per raccontare grandi storie. È molto diverso". Anche il dirigente Agnes Chu ha dichiarato recentemente qualcosa di simile, sottolineando che i contenuti dovranno rispondere a standard elevati compatibile con l'attuale portafolio.