Dipartimento per la trasformazione digitale in Italia, dal 2020

Dal 2020 sarà operativo il Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri.

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a cura di Dario D'Elia

Dal 2020 l'Italia disporrà finalmente di un Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio dei ministri, superando il progetto organizzativo del "Team di Trasformazione digitale" con una struttura potenziata. Da ricordare infatti che il mandato del Team e del Commissario Straordinario per l'attuazione dell'Agenda Digitale Luca Attias scadranno il 31 dicembre 2019.

La pubblicazione del 26 agosto in Gazzetta Ufficiale dello specifico decreto dà il via a una struttura di supporto per il Presidente del Consiglio dedicata alla "promozione ed il coordinamento delle azioni del Governo finalizzate alla definizione di una strategia unitaria in materia di trasformazione digitale e di modernizzazione del Paese attraverso le tecnologie digitali". In pratica "dà attuazione alle direttive del Presidente in materia e assicura il coordinamento e l’esecuzione dei programmi di trasformazione digitale".

L'esigenza di un Dipartimento si deve alla rilevanza strategica dell’innovazione tecnologica in sede di programma di Governo. Il fine è di "favorire lo sviluppo e la crescita culturale, democratica ed economica del Paese". Inoltre fa parte della strategia per "garantire la realizzazione degli obiettivi dell’Agenda digitale italiana in coerenza con l’Agenda digitale europea". Senza contare "l’adempimento degli obblighi internazionali assunti in materia di innovazione tecnologica e digitale". Infine si occuperà del "coordinamento operativo tra le amministrazioni dello Stato" per consentire l'attuazione di scelte architetturali tecnologiche-interoperabili. Previsto anche il supporto alla vigilanza della nuova società pubblica PagoPA.

Il Dipartimento sarà strutturato in non più di due uffici di livello dirigenziale generale e in non più di due servizi di livello dirigenziale non generale. A questo punto non resta che attendere un nuovo esecutivo per l'assegnazione degli incarichi e delle deleghe.

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