Aprono un gruppo su Facebook e vengono denunciati per diffamazione. È questa la vicenda di cinque ragazzini di Piacenza che avevano aperto, il gennaio, un gruppo in cui insultavano un'ex insegnante di lettere delle scuole medie.
Nel gruppo c'erano insulti rivolti alla persona, al suo metodo di lavoro e persino una foto. A denunciare il fatto la stessa donna, iscritta al social network e venuta a conoscenza della pagina. La polizia postale ha fatto chiudere il gruppo e i ragazzini sono stati denunciati. Tra loro, anche un sesto, non imputabile perché aveva meno di quattordici anni al compimento del fatto.
Oltre alla denuncia, un fatto di per sé grave, i ragazzini rischiano una richiesta di risarcimento, che ovviamente dovrà essere pagata dai genitori.
Questa spiacevole vicenda balza all'onore della cronaca proprio nel giorno in cui l'Unione Europea ha deciso di affrontare una nuova sfida della società dell'informazione: l'educazione ai nuovi media.
"Il modo in cui utilizziamo i media sta cambiando: per l'enorme quantità d'informazioni disponibili non è più sufficiente saper leggere, scrivere o utilizzare un computer".
"La Commissione Europea avverte che i cittadini europei di tutte le età rischiano di non godere dei benefici dell'odierna società dell'informazione ad alta tecnologia se non ci sarà un maggiore impegno per educarli".
Viviane Reding, commissario per la Società dell'informazione e i media
"Interagire con i media oggigiorno significa molto di più che scrivere a un giornale. Grazie ai media, soprattutto alle nuove tecnologie digitali, sempre più cittadini europei possono partecipare al mondo della condivisione, dell'interazione e della creazione. Oggi i consumatori possono creare i propri contenuti e realizzare nuove opere trasformando i contenuti di terzi" ha dichiarato Viviane Reding, commissario per la Società dell'informazione e i media.
"Tuttavia le persone che non possono usare i nuovi media come le reti sociali o la televisione digitale avranno difficoltà a interagire con il mondo che li circonda e a prendervi parte. Occorre fare in modo che tutti siano educati ai media così che nessuno sia escluso. Ci si rivolge sempre ai cittadini, ma loro possono rispondere? Metterli in grado di utilizzare i media con competenza e creatività sarebbe un passo avanti verso una nuova generazione di partecipazione democratica".