Satelliti alla deriva: quanto costano e chi paga

Intervista - Il fondatore di D-Orbit, Luca Rossettini, ci spiega rischi e costi dei satelliti in disuso e la sua idea per farli diventare una fonte di profitto.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Satelliti alla deriva: quanto costano e chi paga

"Lasciare un satellite alla deriva non ha costi in linea teorica" ci spiega Rossettini, "però ci sono i costi dati dai rischi che questo comporta.  Analizzando la situazione a 360 gradi ci sono alcuni aspetti estremamente critici nel lasciare un satellite in disuso in orbita, di cui gli operatori di satelliti si stanno rendendo conto adesso".

"Nello Spazio vige tuttora un trattato internazionale secondo cui chi possiede un satellite è responsabile dei danni che questo satellite causa.  Se il satellite lasciato incontrollato causa qualche danno scontrandosi con altri oggetti nello Spazio o a Terra l'azienda ne è responsabile. Di casi del genere ce ne sono ancora pochi, ma ce ne sono e i danni da pagare sono nell'ordine di decine se non di centinaia di milioni di euro.

Oggi la possibilità di andare a sbattere contro qualcosa nello Spazio è piccola, ma sta aumentando in modo esponenziale.  Visto che un satellite può rimanere in orbita decine o anche centinaia di anni, se non viene messo su una traiettoria di rientro, l'azienda rischia di dover pagare i danni per molto tempo.

Scontro in orbita: è già successo

Il secondo ordine di problema è che questi oggetti devono comunque essere monitorati. Oggi il monitoraggio passa tramite radar e telescopi e terra, quindi vengono controllati dall'Agenzia Spaziale Europea, dalla NASA  e affini, perché fino a poco tempo fa la maggior parte dei satelliti erano tutti governativi. Mediamente un anno di monitoraggio di un satellite costa sui 2 milioni di euro. Lasciare un satellite nello Spazio per 25 anni costa 50 milioni di euro.

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