È un modo di dire relativamente comune, che significa più o meno "se ti è già capitata una certa sfortuna puoi stare tranquillo, non ti capiterà più". Magari è vero per certe cose, come alcune malattie infantili, ma non di certo per i fulmini.
Un fulmine dopotutto non decide certo dove colpire, e non c'è assolutamente nulla che gli impedisca di colpire due, tre o anche mille volte nello stesso punto. E non c'è nemmeno bisogno di impegnarsi in complicati esperimenti per dimostrarlo, perché le prove sono sotto gli occhi di tutti.
Un alto albero in uno spazio sgombro o gli edifici che spiccano sugli altri, per esempio, sono bersagli che spesso e volentieri vengono colpiti a ogni temporale. Ma più di tutti ci sono i parafulmini, vale a dire alti pali di metallo posti sopra agli edifici: il loro scopo è attirare i fulmini e deviare la scarica elettrica per evitare danni agli impianti dell'edificio stesso. Durante un solo temporale questi dispositivi possono essere colpiti anche decine di volte, altro che una sola!
Il modo di dire comunque resterà con noi, perché dopotutto non importa molto che sia basato su fatti scientifici. Chi lo usa di solito non sta parlando letteralmente di fulmini.