Un incidente al CERN può creare un buco nero e provocare la fine del mondo
Questo mito è tornato di moda recentemente, quando gli esperimenti svolti al CERN hanno finalmente reso possibile l'individuazione del bosone di Higgs, noto anche come "particella di Dio" – una dicitura per nulla corretta ma radicata nell'immaginario collettivo.
La tensione raggiunse l'apice nel settembre del 2008, e precisamente nei giorni precedenti all'esperimento che avrebbe simulato il Big Bang e rivelato il bosone di Higgs. Erano in molti, scienziati compresi, a temere che l'acceleratore da 26 Km avrebbe creato un buco nero potente abbastanza da risucchiare l'intero pianeta e mettere così fine alla nostra esistenza nell'universo.
Large Hadron Collider, CERN
La comunicazione ufficiale del CERN conferma l'esistenza di teorie speculative secondo cui l'acceleratore potrebbe effettivamente creare buchi neri microscopici. Anche se fosse, tuttavia, sarebbero del tutto instabili e decadrebbero quasi immediatamente.
![]() | Large Hadron Collider, libro Pop-up | |
![]() | Il grande disegno (S. Hawking) | |
![]() | Dal big bang ai buchi neri. Breve storia del tempo (S. Hawking) |
Il fatto è che quel che accade all'interno dell'acceleratore è somigliante a fenomeni astronomici di grande portata, ma non si tratta di una riproduzione fedele al 100%. La simulazione del Big Bang, in altre parole, non equivale a riprodurre il Big Bang stesso. "Il fatto che la Terra e il Sole sono ancora qui", si legge sul sito del CERN dedicato alla stampa, "esclude la possibilità i raggi cosmici o il Large Hadron Collidern (LHC) possano creare buchi neri microscopici pericolosi".
Se ne è dibattuto parecchio, comunque, ma a farci stare tranquilli dovrebbe contribuire anche un altro dettaglio: degli scienziati che hanno espresso preoccupazione, nessuno è un astrofisico. Vorrà pur dire qualcosa, no?