Spotify sta attuando una strategia per aumentare i suoi profitti annuali, revocando i privilegi pubblicitari per i podcast di rumore bianco, ovvero quel genere di podcast che trasmette suoni ambientali rilassanti, come la pioggia o il rumore statico in loop. Questa mossa è stata comunicata attraverso modifiche al programma Ambassador Ads di Spotify, il quale paga i Creator per promuovere contenuti della piattaforma, attraverso annunci pubblicitari.
A partire dal 1° ottobre, stando alle modifche apportate da Spotify, i podcaster di rumore bianco non potranno più partecipare al programma Ambassador Ads. Tuttavia, i Creator di questi podcast, potranno ancora guadagnare attraverso la piattaforma, tramite gli abbonati paganti, il supporto degli ascoltatori e gli annunci automatici, i quali inseriscono automaticamente pubblicità di terze parti nei loro spettacoli, usando un modello simile a quello utilizzato da YouTube.
La decisione di ritirare il supporto finanziario a questo genere di contenuto si basa sull'osservazione che le playlist di rumore ambientale spesso fungono da sottofondo sonoro invece di coinvolgere attivamente gli ascoltatori. Inoltre, i podcaster di rumore bianco, attualmente guadagnano cifre considerevoli, che raggiungnono anche i $18.000 al mese, grazie ai ricavi pubblicitari generati dalle loro creazioni.
La decisione di Spotify di revocare il supporto finanziario ai podcast di rumore bianco è stata motivata dalla volontà di indirizzare gli ascoltatori verso altri tipi di contenuto, in linea con la strategia dell'azienda di promuovere contenuti basati sulle conversazioni rispetto alla sola musica.
Spotify ha anche apportato altre modifiche al programma Ambassador Ads, aumentando i requisiti di pubblico per i podcaster convenzionali e cercando di coinvolgere più conduttori di podcast nel suo programma di annunci automatici, con una suddivisione del 50 percento dei ricavi per i partecipanti. La mossa di Spotify è un tentativo di ottimizzare i suoi profitti, visto che sebbene abbia visto un aumento del 27% degli abbonati paganti, sta cercando di migliorare la redditività per abbonato, annunciando riduzioni del personale proprio nella sua divisione dedicata alla gestione dei podcast.