Dell'equo compenso per copia privata non si parla più. Dopo mesi di battaglie il balzello è stato adeguato e le aziende del settore hi-tech hanno aumentato i listini, in barba alle scialbe lamentele del Ministro Franceschini contornate dalle iniziative grottesche di SIAE contro Apple.
Il tema ritorna però in auge perché nelle scorse ore è stato firmato un protocollo d'intesa tra AIRES (Associazione Italiana Retailer Elettrodomestici Specializzati), ANCRA (Associazione Nazionale Commercianti Radio Televisione Elettrodomestici Dischi e Affini) in coordinamento con Confcommercio - Imprese per l'Italia e SIAE (Società Italiana Autori ed Editori) con l'obiettivo di monitorare il mercato dei prodotti per i quali è previsto il compenso per copia privata.
"Il Protocollo d'intesa è nato con l'intento di contrastare azioni scorrette che possano compromettere la giusta raccolta e la conseguente distribuzione dei diritti d'autore ai titolari e, al tempo stesso, creare forme di concorrenza sleale a discapito degli operatori commerciali onesti".
Gino Paoli, Presidente della Società italiana autori ed editori con Alessandro Butali, Presidente di AIRES
Da quanto è possibile capire, nascerà un gruppo di lavoro che terrà analizzerà il mercato degli acquisti hi-tech italiani per capire se c'è qualche "furbetto" che evade il compenso per copia privata, dopodiché sarà probabilmente SIAE a muoversi per recuperare quanto non è stato versato.
Il "gruppo di lavoro raccoglierà dati utili a individuare linee di tendenza del comportamento delle aziende in tema di adempimenti previsti dalla legge nel settore. Semestralmente, poi, saranno redatte relazioni sul lavoro svolto e sulle problematiche di mercato riscontrate", riporta il comunicato.
"Il gruppo, inoltre, potrà richiedere specifiche audizioni presso il Comitato Consultivo Permanente per il Diritto d'Autore per rappresentare tematiche afferenti il mercato dei prodotti per i quali è prevista la corresponsione dei compensi per copia privata". A costituire questo gruppo saranno quattro componenti, due designati da SIAE e due congiuntamente da AIRES e ANCRA, ai quali potranno unirsi altri soggetti a seconda delle necessità. I componenti del gruppo interverranno a titolo gratuito.
Questo nuovo sviluppo sul tema della copia privata segue un accordo con Federconsumatori siglato a fine settembre, che ha portato alla nascita di un osservatorio per il monitoraggio dell'informazione e della legalità. L'azione di SIAE per far sì che l'equo compenso venga rispettato e sia accettato il più possibile come "inevitabile" continua a fari spenti.
Fa un po' specie vedere che tra chi ha costituito il gruppo ci siano associazioni come AIRES, molto critiche in tema di equo compenso fino a qualche mese fa. "La norma potrebbe infatti avere effetti distorsivi sul mercato, penalizzando ingiustamente chi sceglie di fare impresa in Italia e, paradossalmente, favorendo gli operatori che realizzano profitto grazie al nostro Paese ma operano dall'estero", diceva Alessandro Butali, Presidente di AIRES.
Cos'è cambiato da allora? Forse è stato trovato un modo per far pagare l'equo compenso anche ai siti esteri da cui possono acquistare i consumatori italiani? Se fosse così, SIAE avrebbe fatto una magia. Ma siccome siamo abbastanza razionali, non crediamo sia possibile. Non resta che attendere le mosse future di questo "gruppo" trarne un giudizio sull'operato.