Chiunque viva in una grande città sa quanto sia fastidioso ottenere il permesso per accedere e sostare nelle zone a traffico limitato (ZTL). Bisogna produrre documenti, andare nell’ufficio comunale, fare lunghe code, attendere la stampa e il rilascio del contrassegno da esporre sul parabrezza. E poi il permesso scade, oppure ci si trasferisce altrove, e si deve rifarlo, con un’altra montagna di documenti. Per non parlare dei costi (tempo/lavoro del personale, denaro da spendere per produrre contrassegni a prova di falsario, etc.).
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Le smart cities più virtuose hanno deciso di risparmiare e ottimizzare l’intera procedura. Come? Dematerializzando il contrassegno. In questi giorni il comune di Copenhagen sta inviando a tutti i residenti lettere e e-mail per avvertirli di cestinare il contrassegno. D’ora in poi non sarà più necessario. Gli ausiliari del traffico potranno fare i controlli inquadrando la targa con la fotocamera dello smartphone. L’app con geolocalizzazione integrata interrogherà i database dell’anagrafe e della motorizzazione e darà l’ok oppure farà partire in automatico la contravvenzione.
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Addio code e lungaggini burocratiche e tanto denaro in più nelle casse comunali. Per non parlare dei furbetti della contraffazione. Qui ce ne sono pochi, ma meglio prevenire che combattere.