Introduzione
Nel segmento delle fotocamere compatte digitali l'adozione dei sensori identificati dalla sigla CMOS-BSI è la tendenza tecnologica del momento. Questo tipo di sensori è una evoluzione dei CMOS "lisci" e, in estrema sintesi, presenta il vantaggio di avere i micro-elementi fotorecettori nella parte anteriore del sensore stesso, direttamente a contatto delle microlenti. Nei sensori CMOS tradizionali non è così: tra le microlenti e i fotorecettori c'è uno strato intermedio in cui sono micro-litografati alcuni elementi di connessione; per quanto sottile, questo strato assorbe una quota della luce incidente sul sensore.
![]() | Fujifilm FinePix F550 EXR | |
![]() | Coolpix S8200 |
Un sensore BSI invece può sfruttare quasi tutta la luce che arriva attraverso l'obbiettivo e le "informazioni" che essa veicola, generando immagini di maggiore qualità, specie in condizioni di scarsa illuminazione.
Uno schema generico della costruzione di un sensore CMOS BSI: i componenti fotosensibili sono "davanti" allo strato dell'elettronica di connessione e possono quindi raccogliere una maggiore quantità di luce (e di informazioni)
Più difficili da realizzare dei sensori CMOS tradizionali, i BSI (Back Side Illuminated) si sono diffusi in campo fotografico consumer relativamente da poco, grazie al fatto che il loro costo di produzione è andando via via scendendo, e in precedenza erano utilizzati solo in campi più specifici come la videosorveglianza e l'osservazione astronomica. Questa è la teoria, ma dal punto di vista dell'utilizzatore finale i vantaggi sono reali ed evidenti?
Per cercare di capirlo abbiamo testato sul campo tre compatte digitali di fascia media (lo street-price varia tra i 215 e i 260 euro circa) dotate di sensori CMOS BSI: le abbiamo scelte cercando delle fotocamere sì "da tasca", ma anche dotate di una risoluzione elevata (16 Megapixel) per sfruttare davvero il sensore e che fossero comunque in grado di scattare un po' di tutto, dalle foto di tutti i giorni alle immagini di viaggio (per questo abbiamo optato per modelli con una escursione focale significativa).
Insieme a queste tre compatte CMOS BSI - la FujiFilm FinePix F550 EXR, la Nikon Coolpix S8200 e la Sony Cybershot HX7V - abbiamo coinvolto una quarta fotocamera basata su un sensore tradizionale, la Olympus SZ-30MR: l'abbiamo considerata una buona pietra di paragone perché ha una vocazione "tuttofare", anche se il costo è leggermente superiore (lo street-price si aggira intorno ai 270 euro) per via della sua ottica a lunga escursione focale.