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a cura di Alessandro Crea

A quanto pare in Cina le tecnologie di riconoscimento facciale sono davvero molto popolari. Non contenti di utilizzarle per controllare minoranze e dissidenti e individuare criminali in mezzo alla folla, i cinesi hanno deciso di provarle anche a scuola. Così a Hangzhou in una classe si sta sperimentando un sistema integrato che monitora gli studenti scansionando i loro volti ogni 30 secondi per rilevarne le emozioni ma anche i comportamenti, e sostituendo l'esibizione di un documento per accedere a biblioteca e mensa.

Che abbiano alzato la mano per porre una domanda, o stiano chiacchierando, distraendosi, guardando lo smartphone o persino dormendo, il sistema lo sa e registra tutto. A quanto pare inoltre l'IA utilizzata per analizzare le scansioni sa anche riconoscere le emozioni mostrate dai volti: ‎felicità, rabbia, timore, confusione o agitazione, nulla sfugge all'occhio vigile del sistema.

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La Cina in ogni caso non è l'unica nazione a voler introdurre sistemi di sorveglianza scolastica: le autorità di Delhi, in India ad esempio hanno affermato di voler introdurre videocamere di sorveglianza in tutte le scuole governative, in modo che in ogni momento i genitori possano accedere allo streaming in diretta.

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Secondo il vice preside della scuola cinese, la privacy degli studenti sarebbe garantita dal fatto che i dati sono conservati in locale anziché sul cloud e il sistema non salva immagini della classe o dei singoli studenti. Sarà anche vero, ma essere monitorati ogni 30 secondi in ogni minimo comportamento ed essere giudicati perché si è sbadigliato all'ultima ora non sembra esattamente rassicurante.

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