Al di là dell'importantissima attività scientifica, e dei limiti tecnici e teorici che ha superato, il motivo per il quale Rosetta resterà nei ricordi della gente comune è che ha trasmesso moltissime emozioni.
Quella di Rosetta - come spesso accade - è stata una missione molto lunga: fu approvata dalla Science Programme Committee dell'ESA nel novembre del 1993 come missione a lungo termine del programma scientifico spaziale, e fu lanciata il 2 marzo 2004. Probabilmente nessuno ricorda quel momento e le fasi intermedie della missione, come l'osservazione degli asteroidi 2867 Šteins e 21 Lutetia, di cui vi parleremo più avanti. La verità è che fino al 2014 quella di Rosetta è stata una missione come tante.
Poi però ha compiuto passaggi talmente epici da attirare l'attenzione globale. Prima di tutto perché la sonda è rimasta in stato di ibernazione da giugno 2011 a gennaio 2014, in un ambiente - lo Spazio - per definizione ostile, con temperature bassissime e radiazioni. Ecco perché noi comuni fan, insieme agli scienziati, rimanemmo con il fiato sospeso dopo il "WakeUp Rosetta", fino a quando sull'account Twitter @ESA_Rosetta non rimbalzò il messaggio "Hello, World!".
Anche se la missione era in corso da 10 anni, per il mondo tutto incominciava da lì. È stato il primo record di Rosetta: era la prima volta che si spegneva una sonda spaziale lasciandola nello Spazio profondo per 31 mesi, e poi tentare di riaccenderla. Non era scontato che i sistemi riprendessero a funzionare e non era nemmeno prevedibile quanto tempo avrebbe impiegato il computer di bordo per mettersi in contatto con la Terra. Ci ha impiegato 8 ore e ce l'ha fatta.
Per l'emozione successiva non c'è stato bisogno di aspettare a lungo: il 12 novembre 2014 un altro Tweet risuona in tutta la Rete: "Touchdown for @Philae2014!": Rosetta aveva sganciato il lander Philae, che dopo due rimbalzi è atterrato sulla cometa (accometaggio), l'ha arpionata e ha iniziato a trasmettere a Terra le importanti informazioni che stava raccogliendo.
Un'impresa epica, una mossa che il professore Enrico Flamini dell'ASI ci aveva anticipato come "rischiosissima perché non sappiamo cosa farà la cometa e come lo farà. È rischiosissima la parte dell'orbiter ed è ancora più rischiosa la parte del lander. Siamo perfettamente coscienti di essere veramente al limite della fattibilità. Farà venire la pelle d'oca il momento in cui effettivamente Rosetta sarà in fase di avvicinamento e il momento in cui decideremo di sganciare il lander per farlo atterrare sulla cometa".
Un tentativo tanto rischioso che pochi ci credevano, e che la NASA aveva definito "visionaria follia". Quando ebbe esito positivo fruttò all'ESA le congratulazioni pubbliche della stessa NASA, delle agenzie spaziali canadese e giapponese e di decine di personalità di spicco del mondo scientifico. L'hashtag #CometLanding esplose: Rosetta aveva rotto la barriera dello Spazio ed era arrivata alla gente comune.
Poco importa che poi la posizione di accometaggio non fosse corretta e i pannelli solari non ricevettero abbastanza luce del Sole per alimentare il lander Philae, che svolse solo una minima parte del suo lavoro. La missione Rosetta fu premiata come l'evento del 2014 nel mondo della Fisica.
Intanto perso momentaneamente il lander (che fu poi avvistato da Rosetta, ma non ha più ripreso a funzionare), l'orbiter non ha mai smesso di lavorare e ha raccolto informazioni importantissime che passeranno alla storia. Rosetta oggi finisce la missione schiantandosi sulla sua cometa e non seguiremo più il suo volo. Ma i dati che ha raccolto ci daranno informazioni importanti per molto tempo ancora. Sentiremo parlare ancora di Rosetta: statene certi.