Domani il gran finale della missione Rosetta dell'ESA, che è entrata nella storia dell'esplorazione spaziale. Era programmato da tempo questo giorno fatidico, quello in cui la sonda spaziale Rosetta dell'Agenzia Spaziale Europea porrà fine alla sua missione con uno schianto programmato sulla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko accanto a cui vola da ormai due anni. Un manufatto umano inanimato, a cui ci eravamo "affezionati" e la cui fine rattrista un po'. Chi non ha seguito la missione fin dall'inizio si chiederà il perché, ma le emozioni non sono facili da raccontare.
Ci proveremo in questo articolo di commiato io e l'astrofisica Giulia Alemanno, che per motivi diversi abbiamo iniziato a seguire le vicende di Rosetta prima ancora che la sua esistenza fosse nota al grande pubblico. Noi (insieme a tantissimi altri) che abbiamo partecipato al "WakeUp Rosetta" e che non abbiamo mai smesso di tenere d'occhio una delle missioni più emozionanti e coinvolgenti degli ultimi anni. Anzi, la più emozionante secondo noi.
Prima di tutto perché è una missione europea; quelle NASA sono tanto superlative quanto numerose, le missioni organizzate, finanziate e realizzate dal Vecchio Continente sono meno, e spesso hanno meno risonanza mediatica. E quando nella partecipazione c'è anche tanta Italia è sano lasciar trasparire un po' di amor patrio.
Ripercorriamo insieme le tappe più importanti della storia di Rosetta partendo dal gran finale, ossia da quello che accadrà oggi.