Secondo un recente rapporto del Wall Street Journal, alcune aziende e università hanno avviato programmi di formazione per aiutare i ragazzi della Generazione Z appena lauereati ad adattarsi all'ambiente di lavoro tradizionale, insegnandogli a scrivere email e vestirsi adeguatamente in ambito lavorativo.
Per esempio, KPMG sta offrendo ai nuovi assunti una formazione introduttiva che include l'interazione faccia a faccia, fornendo consigli sul contatto visivo appropriato e sulle pause durante una conversazione. Anche Deloitte e PwC hanno avviato programmi di formazione simili all'inizio di quest'anno. La stessa cosa ha fatto la società di consulenza Protiviti che ha ampliato la formazione per i nuovi assunti durante la pandemia, organizzando una serie di incontri virtuali incentrati su tematiche riguardante le "conversazioni", la conferma è arrivata da Scott Redfearn, vicepresidente esecutivo delle risorse umane globali di Protiviti, che ha dichiarato che l'azienda ha dovuto ricordare ai nuovi assunti di evitare un abbigliamento troppo informale.
Anche alcune università hanno colto l'opportunità per colmare le problematiche derivate dai cambiamenti sociali causati da social media e delle tecnologia. Marla McGraw, responsabile del career management presso la Michigan State University, ha dichiarato che le aziende dovrebbero essere più esplicite nel comunicare ai nuovi assunti come vestirsi e comportarsi in ufficio. La scuola richiede ora a molti dei suoi laureati in economia di seguire corsi che promuovano le competenze interpersonali, come la capacità di comunicare faccia a faccia.
Noi non possiamo fare altro che promuovere queste iniziative. A volte non bisogna solo insegnare uno specifico lavoro, ma anche come ci si comporta in ambito lavorativo. In pochi sanno scrivere un'email e vestirsi adeguatamente, perciò ci auguriamo che questi corsi possano prendere strada anche nel nostro paese, così da formare adeguatamente i giovani.