La Carta d'identità elettronica (CIE) da ieri, con la notifica correlata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale europea, si accredita come "strumento di accesso ai servizi online delle amministrazioni degli Stati membri", come già avvenuto per SPID. In pratica entro i prossimi 12 mesi ogni Stato dovrà implementare il mutuo riconoscimento delle CIE, affinché a prescindere dal luogo di residenza i cittadini europei possano accedere ai servizi delle pubbliche amministrazioni.
"La notifica europea della Carta d’identità elettronica (CIE), pubblicata in Gazzetta ufficiale europea del 13 settembre 2019, n. C 309/09, conclude l’iter avviato da AgID a gennaio 2019 per il mutuo riconoscimento della CIE, affinché possa essere utilizzata per l’accesso ai servizi digitali offerti dalle pubbliche amministrazioni degli Stati Membri", sottolinea infatti la nota dell'Agenzia per l'Italia digitale.
Oltre all'Italia, anche Belgio, Croazia, Repubblica Ceca, Estonia, Germania, Lussemburgo, Portogallo, Spagna, Olanda e Regno Unito "hanno provveduto a notificare i propri sistemi di autenticazione ai servizi online". Il percorso attuativo del Regolamento eIDAS (electronic IDentification Authentication and Signature) segna così un ulteriore passo in avanti verso la realizzazione della cittadinanza digitale europea.
Da ricordare che con SPID, di fatto un'alternativa alla CIE, l'Italia è stata uno dei primi Stati Membri a dotarsi di un sistema di autenticazione nazionale in linea con il Regolamento eIDAS e il primo a notificare un sistema guidato dal settore privato, così evidenziato anche dalle parole inviate dal Vice presidente della Commissione europea Andrus Ansip all’Agenzia per l’Italia Digitale a conclusione del percorso di notifica avvenuto nel 2018.