Prestazioni, continua
Dopo aver esaminato le caratteristiche e le possibilità del nuovo modulo AF, non resta che commentarne le prestazioni che, benché fortemente dipendenti dall'ottica, premettiamo essere eccellenti. Per le nostre prove, abbiamo utilizzato solo obiettivi Canon dotati di motore ultrasonico USM, in particolare due zoom: il rinomato EF-S 17-55mm f/2.8 USM IS e l'altrettanto diffuso EF 24-105mm f/4 USM L IS della serie L.
Non ci siamo preoccupati di verificare l'affidabilità del sistema di MAF con soggetti statici, o in condizioni di bassa luminosità: non ce n'era bisogno! La sensibilità del punto centrale a doppia croce è di -3 EV, il che significa che la macchina mette a fuoco senza difficoltà anche... a lume di candela! E in maniera fulminea. Abbiamo invece verificato le capacità di tracking del soggetto impostando la raffica veloce (fino a 10 fps senza limiti dovuti alla capacità del buffer, pur di utilizzare una SD Card UDMA7), la messa a fuoco continua (AF Servo) e l'area di MAF, prima a zone (quella centrale) e poi ampia. Come unico soggetto in movimento ci siamo serviti di un'autovettura che si muoveva ad una velocità di poco inferiore ai 50 km/h su un percorso rettilineo. Obiettivo utilizzato: Canon EF-S 17-55mm f/2.8 USM IS.
1° Caso: auto nella stessa direzione dell'obiettivo, in movimento verso la fotocamera
In questo caso abbiamo selezionato l'area di MAF centrale, 26 scatti in sequenza in modalità continua a velocità normale, priorità dei tempi a 1/500 sec.. 24 gli scatti perfettamente a fuoco, corrispondenti ad una percentuale del 92%; una serie di altre prove in circostanze simili ha fornito sostanzialmente i medesimi risultati.2° Caso: auto a ¾ rispetto alla direzione dell'obiettivo
Questa volta l'area di MAF era quella estesa. La fotocamera è stata mantenuta ferma durante il passaggio dell'auto, per lasciare all'AF la rilevazione dell'unico soggetto in movimento. Agganciato il soggetto sul primo fotogramma, abbiamo rilevato un comportamento leggermente discontinuo, nel senso che in alcune sequenze (parliamo di frazioni di secondo) il soggetto non era perfettamente a fuoco, in quelle successive il modulo AF è tornato a riagganciare il soggetto. Ovviamente si tratta di un comportamento molto variabile (contano tantissimo le fasi iniziali della sequenza), fortemente dipendente da come si setta la sensibilità dell'AF, quindi si può fare solo un discorso statistico. Ad esempio, su un totale di 47 scatti in sequenza in modalità continua ad alta velocità, priorità dei tempi a 1/500 sec., ne abbiamo contati 27 perfettamente a fuoco e i rimanenti leggermente fuori fuoco. Anche ad occhio, si vedeva comunque che in qualche istante i punti di MAF non riuscivano a seguire abbastanza velocemente la sagoma del soggetto in movimento. Ovviamente, facendo panning e "accompagnando" il movimento della vettura, i risultati migliorano. Su un percorso che comprendeva anche delle curve, con auto in movimento sempre alla medesima velocità e seguendo la stessa, su un totale di 59 scatti in sequenza, ne abbiamo ottenuti 40 perfettamente a fuoco, una percentuale del 67%. Ripetiamo, si tratta di un discorso statistico e questi risultati vanno presi con le dovute cautele.3° Caso: auto perpendicolare alla direzione dell'obiettivo
Impostando il sistema AF esattamente come nel caso precedente (area ampia), abbiamo ottenuto una sequenza di scatti tutti perfettamente a fuoco, quindi con una percentuale di successo pari al 100%, un risultato eccellente. La macchina offre ovviamente la micro-regolazione dell'AF, sia su wide che su tele, con la possibilità di memorizzare anche il numero di serie dell'obiettivo!Eccellenti risultati anche nell'utilizzo in Live View, dove i progressi nella velocità rispetto alle versioni senza sistema Dual Pixel AF sono particolarmente evidenti. Abbiamo messo a confronto i risultati ottenuti con la 7D, la 6D e la 7D MKII, sia utilizzando un obiettivo Canon con motore non ultrasonico (il 50 mm f/1.8 II) che ultrasonico (l'EF 24-105mm f/4 USM L IS). Messa a fuoco in Live View su un soggetto statico, in condizioni di bassa illuminazione, partendo da una situazione totalmente fuori fuoco. Con il cinquantino, la 7D ha messo a fuoco in 2,72 s, la 6D in 2,25 s e la Mark II in... 0,69 s. Quattro volte più velocemente della 7D e tre volte della 6D!
Utilizzando invece il 24-105, i tempi sono stati rispettivamente di 2,21, 1,84 e 0,47 secondi!
Anche il sistema esposimetrico rappresenta uno dei numerosi punti di forza di questa fotocamera. Per garantire una misurazione dell'esposizione accurata, la macchina utilizza un nuovo sensore da 153.600 pixel effettivi, la più alta risoluzione presente in una reflex EOS. E' suddiviso in 252 aree, ciascuna delle quali viene analizzata individualmente in modo da fornire impostazioni corrette nei modi automatici o comunicare al fotografo valori di lettura attendibili. L'avanzato sistema EOS Scene Detection utilizza pixel che lavorano simultaneamente ai pixel RGB per rilevare la luminosità, il colore e i volti, e garantire così un'esposizione costante e coerente in ogni condizione. Si tiene conto anche della luce infrarossa per una maggiore precisione in condizioni d'illuminazione non convenzionali.
La foto seguente mostra la differenza dei risultati ottenuti variando i quattro sistemi esposimetrici: Ovviamente non manca l'ottimizzazione automatica della luce, la priorità alle alte luci, l'HDR (che acquisisce tre immagini in rapida successione con diverse esposizioni e le combina istantaneamente) ecc. tutti utili ed efficaci strumenti per controllare la gamma dinamica, che risulta nella media per questo tipo di prodotti.