Impressioni d'uso

Chi proviene dal mondo delle reflex EOS Canon di fascia medio-altra, come il sottoscritto, troverà nell'ultima arrivata la conferma di un'impostazione frutto sì di un continuo affinamento ma che complessivamente ricalca le linee già tracciate da tempo, dettate in gran parte dai feedback ricevuti dagli utenti finali. Soltanto il confronto diretto con la EOS 6D evidenzia, a favore di quest'ultima, un'immediatezza d'uso ancora superiore, dovuta anche alla semplificazione di alcune funzioni. Il fatto, ad esempio, di avere il tasto multi-controllo separato dal touch pad nella 7D Mark II richiede un minimo di assuefazione in più, ma torna comodo per contare su un comando distinto ed indipendente per la scelta rapida dei punti AF. Le ampie possibilità di personalizzazione dei tasti e delle ghiere, poi, permettono alla macchina di adattarsi al meglio alle esigenze dell'utilizzatore.

Una volta impugnata, il peso, l'accuratezza delle finiture e nel complesso la "sostanza" rassicurano l'utente circa la qualità del prodotto e della cifra investita per acquistarlo. Eccellente il grip, veramente difficile fare di meglio!

Come nel modello da cui deriva, il mirino è davvero uno dei migliori mai visti in una reflex; offre una copertura di circa il 100% e un ingrandimento di 1 x, con un eyepoint pari a 22 mm. L'eyepoint è la distanza massima dall'occhio all'oculare che permette di osservare ancora l'intero fotogramma; una distanza elevata è particolarmente utile per chi porta gli occhiali.

Utilizzando un LCD trasparente, le informazioni AF e la griglia possono essere sovrapposte sullo schermo, così come la livella elettronica a doppio asse, rendendo più facile inquadrare e catturare il soggetto con precisione.

Inoltre, il mirino visualizza anche il programma di scatto corrente e le informazioni di ripresa aggiuntive come il bilanciamento del bianco, la frequenza di scatto e lo stato di rilevamento dello sfarfallio: una quantità d'informazioni normalmente possibile solo con un mirino elettronico.

Lo schermo di messa a fuoco è intercambiabile. Oltre a quello standard, è possibile acquistare separatamente il modello Eh-S smerigliato di altissima precisione che rende più facile distinguere il punto di messa a fuoco rispetto allo schermo standard.

Ottima anche la qualità del monitor posteriore 3:2 Clear View II, ben visibile anche in condizioni di forte illuminazione, peccato soltanto non sia orientabile e neppure inclinabile.

A livello di funzioni non manca praticamente nulla, si tratta di una delle reflex più versatili in circolazione: meraviglia però l'assenza della connettività WiFi, davvero una pecca imperdonabile su una macchina di tale livello! A tal fine, bisogna acquistare un accessorio a parte.

La reattività e la velocità della macchina devono solo essere sperimentate: messa a fuoco praticamente istantanea, shutter lag dichiarato nell'ordine dei 55 ms, burst rate fino a 10 fps. La fotocamera ideale per applicazioni sportive come per la fotografia naturalistica, in ogni caso per riprendere soggetti in rapido movimento. Si tenga presente che è possibile personalizzare la reattività dell'AF utilizzando uno strumento che regola il rilevamento della messa a fuoco in base all'ambiente di ripresa e al soggetto, in modo tale che gli altri elementi che passano davanti al soggetto principale (tipo giocatori in una partita di calcio) non interferiscano con la MAF.

Durante la ripresa dei video, è emersa l'efficacia del sistema Dual Pixel AF, già sperimentata sulla 70D, che risulta molto progressivo e sostanzialmente esente da fastidiosi fenomeni di focus hunting. Con gli obiettivi Canon dotati di motore STM, la MAF è anche silenziosa (con l'EF-S 17-55mm f/2.8 invece si sente una sorta di "ticchettio" piuttosto evidente). Resta il problema di dover tenere la macchina "a sbalzo" per la visualizzazione in Live View, a differenza delle mirrorless che avendo il mirino elettronico sono avvantaggiate da questo punto di vista perché ci si può mettere l'occhio dentro quando si riprende! Rispetto alla EOS 5D Mark III, è visibile in certi casi qualche artefatto digitale in più. Superiore alla media la qualità dell'audio registrato.

La qualità d'immagine di cui è capace la fotocamera è ovviamente legata alla qualità dell'obiettivo utilizzato ed in generale molto alta. A valori ISO medio-bassi, intendiamo fino a 3.200 ISO, le prestazioni sono (quasi) confrontabili con quelle della 6D, che a parità d'impostazioni mostra ancora un pizzico di dettaglio in più. Il divario rispetto alla 6D agli alti ISO è evidente, ma il balzo in avanti rispetto alla 7D non lascia dubbi sulla bontà del lavoro svolto dagli ingegneri della Casa giapponese.

La macchina fornita in kit con EF-S 18-135mm IS STM

Oltre ad essere ovviamente disponibile il body, la Mark II può essere acquistata anche in kit con l'EF-S 18-135mm IS STM, ad un prezzo chiaramente vantaggioso rispetto a quello dell'obiettivo acquistato singolarmente.

Benché si tratti di un valido zoom all in one, la macchina dà ovviamente il meglio di se con ottiche di qualità superiore. Per restare in casa Canon, spaziando fra quelle EF-S dedicate a sensore APS-C, suggeriamo l'EF-S 17-55mm f/2.8 USM IS (quello che ci è stato fornito per la prova), l'EF-S 15-85mm f/3.5-5.6 IS USM (dall'escursione più ampia ma meno luminoso) o il nuovo EF-S 24mm f/2.8 STM pancake a focale fissa.

Il flash interno offre ottime prestazioni in termini di esposizione e offre ampie possibilità di regolazione, che si estendono quando si utilizza un lampeggiatore esterno. Può fungere da unità principale per la serie Canon EX, con Speedlite esterni che fungono da unità secondarie wireless. E' in grado di attivare lo scatto dei flash Canon a distanza tramite trasmissione ottica.

Comparazione fra la medesima foto effettuata con flash interno attivato(sinistra) e senza. Si noti il differente bilanciamento del bianco