Test - risoluzione
La 5D Mark III esibisce una risoluzione effettiva notevole, perfettamente in linea con le (elevate) attese sui corpi macchina con sensori nella classe dei 24 Mpixel. Partendo da un file RAW e "sviluppando" in Canon DPP con nitidezza pari a 5 (che garantisca a nostro avviso il risultato migliore) si ottengono circa 3000 LW/PH al centro, dato poi confermato anche dall'analisi visiva dei target.
La buona notizia è che già il JPEG catturato con impostazioni standard mostra risultati del tutto confrontabili (poco più di 2900 LW/PH misurate per il dato compensato, circa 3100 per il dato non compensato, che svela così una leggera tendenza della fotocamera all'elaborazione eccessiva del JPEG). Tenuto conto delle ampie possibilità di personalizzazione offerte, anche in termini di nitidezza, è quindi facile ottenere già in camera dei JPEG di tutto rispetto.
JPEG prodotto da RAW.
JPEG nativo della EOS 5D Mark III, impostazioni standard.
Il confronto basato sulle immagini reali con la Sony A77, fotocamera con un ottimo sensore da 24 Mpixel testata con l'analoga ottica 24-70mm f/2.8 Zeiss @ 50mm, a bassi ISO dà ragione a Sony almeno per ciò che riguarda il dettaglio. La piccola differenza è forse imputabile anche all'ottica Zeiss che, sebbene della stessa categoria, è forse leggermente più nitida del 24-70mm f/ 2.8 Canon. Le immagini prodotte dalla 5D Mark III esibiscono invece un maggiore contrasto e una maggiore saturazione dei colori.
A sensibilità superiori, però, la 5D Mark III prende il largo: ancora a 6400 ISO, il pattern di risoluzione si estingue oltre le 2200 LW/PH, e lo still-life (nelle pagine seguenti) mostra una quantità di particolari davvero invidiabile.
Per quanto riguarda l'aberrazione cromatica con il 24/70mm f/2.8L USM , l'analisi dei target mostra un risultato impeccabile tanto al centro, dove è praticamente inesistente (0,02 pixel), quanto ai bordi (0,2 pixel).