L'Italia sta avviando un importante dibattito sulla necessità di istituire un'agenzia anti-disinformazione per combattere le influenze straniere, soprattutto di natura russa, e le operazioni volte a condizionare la popolazione.
Il senatore Enrico Borghi, membro della Commissione del Parlamento, ha presentato un progetto di legge per creare un'agenzia nazionale, volta a garantire la sicurezza cognitiva del paese e proteggere il meccanismo democratico dall'ingerenza esterna.
La proposta di Borghi è stata annunciata durante una conferenza stampa a cui hanno partecipato esperti come il professor Andrea Vernata e il ricercatore Matteo Pugliese, che hanno individuato recenti casi di disinformazione russa nei confronti delle popolazioni europee.
Borghi ha evidenziato l'urgenza di contrastare le operazioni di disinformazione, citando un rapporto dei servizi segreti che ha sottolineato il continuo impegno del Cremlino per minare la fiducia delle istituzioni europee.
L'agenzia anti-disinformazione proposta mira a lavorare in collaborazione con i servizi segreti e l'autorità delle comunicazioni per monitorare l'infosfera, individuare le operazioni di disinformazione e fornire gli strumenti necessari per contrastarle.
Questa iniziativa segue il percorso tracciato dall'Unione Europea, che ha già avviato un'iniziativa simile denominata EUvsDisinfo, e di altri paesi dell'UE come Francia, Svezia e Spagna che hanno istituito le proprie agenzie nazionali anti-disinformazione.
Borghi ha chiarito che la proposta non mira alla censura, ma piuttosto a contrastare la manipolazione dell'informazione orchestrata da strutture specializzate e centralizzate, spesso in altri paesi. Ha anche sottolineato la necessità di aprire un dibattito nazionale per discutere e migliorare l'organizzazione e il funzionamento dell'agenzia anti-disinformazione.
Infine, Borghi ha affrontato la questione dell'esposizione pubblica dell'agenzia, sottolineando l'importanza di mantenere un equilibrio tra la protezione delle informazioni sensibili e il rispetto dei principi di libertà di informazione.
Ha proposto che le autorità responsabili dell'intervento a valle dovrebbero essere organi indipendenti come l'AGCOM, per garantire un'azione efficace contro le operazioni di disinformazione senza compromettere la libertà di espressione e l'accesso alle informazioni.