Un esteso blackout elettrico ha colpito nelle ultime ore diverse nazioni europee, interessando Spagna, Portogallo e alcune zone di Francia e Belgio. Mentre le autorità competenti sono ancora al lavoro per determinare le cause del disservizio, sui canali social si sono rapidamente moltiplicate le rivendicazioni da parte di gruppi hacktivisti, aprendo interrogativi sulla possibilità che dietro l'interruzione di corrente possa nascondersi un attacco informatico. La situazione sta tenendo con il fiato sospeso milioni di cittadini europei, riportando alla memoria precedenti episodi di cyber-attacchi contro infrastrutture critiche.
Su Telegram, il gruppo NoName057 (noto gruppo di filo-russi) ha pubblicato un messaggio provocatorio: "Anticipiamo i russofobi europei: la colpa di tutto è degli hacker russi di NoName057". Parallelamente, sulla piattaforma X, anche il collettivo Dark Storm Team ha rivendicato la responsabilità dell'evento, dichiarando: "Oggi, insieme a NoName057, abbiamo spento la luce in alcuni Paesi della NATO". Queste affermazioni stanno circolando rapidamente online, alimentando preoccupazioni sulla sicurezza delle infrastrutture critiche europee.
È importante sottolineare che, al momento, non esistono conferme ufficiali di un effettivo coinvolgimento di questi gruppi nell'incidente. Gli esperti di sicurezza informatica evidenziano come sia prassi comune per gruppi hacktivisti attribuirsi la responsabilità di eventi di grande portata ancora in fase di accertamento, con l'obiettivo di amplificare la propria visibilità mediatica e generare allarme sociale.
Le autorità spagnole hanno avviato indagini approfondite per determinare l'origine esatta del blackout, mantenendo aperte tutte le ipotesi: dal malfunzionamento tecnico all'azione deliberata. La complessità dell'indagine richiederà tempo, considerando l'estensione geografica del disservizio e le diverse infrastrutture coinvolte.
L'Agenzia dell'Unione europea per la sicurezza informatica (ENISA) ha fornito le prime indicazioni sulle possibili cause del blackout, propendendo per un'origine accidentale dell'incidente. "Per il momento, l'indagine sembra evidenziare un problema tecnico o un guasto a un cavo", ha dichiarato un portavoce dell'agenzia, raffreddando le speculazioni su un potenziale attacco informatico.
Tuttavia, l'ipotesi di un'azione ostile non può essere completamente esclusa fino al termine delle indagini. Se dovesse emergere che il blackout è stato effettivamente causato da un attacco informatico coordinato, ci troveremmo di fronte a uno scenario di estrema gravità per la sicurezza energetica europea, con implicazioni geopolitiche significative.
Un precedente che desta particolare preoccupazione risale al 2016, quando il malware Industroyer colpì la rete elettrica di Kiev. Quell'attacco, attribuito successivamente a gruppi hacker sostenuti dalla Russia, lasciò la capitale ucraina senza energia per oltre tre ore, nel pieno dell'inverno, dimostrando la vulnerabilità delle infrastrutture energetiche moderne agli attacchi informatici sofisticati.
L'attuale blackout in Europa occidentale, indipendentemente dalla sua causa finale, mette in luce la crescente necessità di investimenti nella resilienza delle infrastrutture critiche e nella protezione contro potenziali minacce ibride che potrebbero colpire servizi essenziali. Le autorità europee dovranno presto fornire risposte chiare sulle origini di questo incidente, per rassicurare i cittadini e implementare eventuali contromisure necessarie a prevenire episodi simili in futuro.