"Ai ragazzi non suggerirei di scegliere l'informatica ma la biologia". A dirlo è Sean Parker, imprenditore a cui dobbiamo Napster - che rivoluzionò il mondo della musica - e parte della nascita di Facebook. In altre parole uno che già due volte ha saputo vedere, prima degli altri, dove stava per avvenire una rivoluzione.
Tra i progetti a cui si dedica oggi Parker c'è il Parker Institute for Cancer Immunotherapy, tramite il quale l'imprenditore ha investito 250 milioni nel metodo di editing genetico CRISPR-Cas9. Una spinta dovuta in gran parte alla ricerca di Alexander Marson, che lo scorso luglio ha mostrato come sia possibile non solo tagliare frammenti di DNA, ma anche incollarne di nuovi.
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Secondo Parker e Marson, intervistati da Michelle Groskopf per Wired, questo nuovo approccio permette di fare cose che fino a poco tempo fa erano fantascienza. Il loro lavoro si concentra sull'aggiunta di un recettore di linfociti T riprogrammato per riconoscere certi tipi di cancro, che attiva la produzione di linfociti T specializzati nell'attaccare solo cellule di quel certo tipo. Intervenire in questo modo su un paziente renderebbe l'organismo capace di combattere da solo contro la malattia, o almeno di rendere molto più efficaci le altre terapie.
Copia e incolla fatto con il codice genetico dunque, e potenzialmente si può fare con qualsiasi tipo di cellule. Per Parker e Marson è il primo vagito di un nuovo linguaggio, che in futuro ci servirà per programmare nanobot fatti di DNA che si muoveranno all'interno del nostro organismo. "Questo è il potenziale offerto da CRISPR", commenta Marson, "rendere più facile la scrittura di nuovo codice nel linguaggio della genetica".