L'origami e la scienza moderna uniti per realizzare una batteria agli ioni di litio flessibile e ad alte prestazioni. È quanto realizzato dai ricercatori della Arizona State University, come racconta il sito Extremetech e il "paper" su Nature Communications. La batteria messa a punto dagli studiosi può essere attorcigliata e piegata più volte mantenendo la stessa capacità energetica e potenza.
L'aspetto più interessante riguarda però i materiali, in quanto sono stati usati elettrodi standard e tecnologie di packaging comuni. Questo permette di realizzare la batteria con una spesa contenuta adatta alla produzione in volumi. Il segreto dietro questa soluzione sviluppata da Hanqing Jiang, Hongyu Yu e altri colleghi è l'uso della "piega Miura", un origami rigido pensato originariamente da Koryo Miura, un ingegnere giapponese, con l'obiettivo di creare pannelli solari pieghevoli per navicelle spaziali.
La soluzione dei ricercatori e la sua reazione allo stress meccanico - clicca per ingrandire
Le pieghe di questo "modello di origami" hanno infatti permesso agli studiosi di realizzare una batteria che sì si piega, ma senza uno stress eccessivo per i materiali al proprio interno. "Sorprendentemente, nonostante sia molto flessibile, questa batteria ha ancora prestazioni paragonabili a un normale batteria rigida agli ioni di litio", scrive Extremetech.
"La capacità areale è di circa 1-2 mAh per centimetro quadrato, ma potrebbe essere aumentata con l'aggiunta di materiali più attivi. [...] Anche dopo 50 cicli completi di piegatura, la batteria flessibile ha conservato le sue prestazioni". L'ultimo dato, seppur sia un buon inizio, non si adatta al mondo reale se pensate a un ipotetico schermo pieghevole dotato di questa batteria: nell'arco di pochi mesi sarà piegato centinaia se non migliaia di volte.
Ci sono però campi applicativi in cui questa soluzione potrebbe risultare utile, e a ogni modo apre una strada verso prodotti elettronici davvero flessibili, come gli smartphone. I produttori stanno sperimentando con i display e le batterie curve, ma è solo l'inizio di un processo irreversibile che ci porterà - in un futuro indefinito - ad avere dispositivi di comunicazione accartocciabili, trasparenti e con chissà quale altra stramba caratteristica.