Nelle scorse ore, le testate giornalistiche di tutto il Mondo hanno diffuso la notizia dell'arresto di Pavel Durov, il fondatore e CEO di Telegram.
Durov sarebbe stato messo in stato di fermo sabato 24 agosto, alle 23, all'aeroporto di Le Bourget, vicino Parigi. L'imprenditore di 39 anni stava rientrando dall'Azerbaijan quando è stato fermato dalla gendarmeria aeroportuale, durante uno scalo nella capitale francese, su mandato della magistratura francese.
Secondo le fonti, Durov è stato fermato impugnando un mandato emesso dalla direzione nazionale della polizia giudiziaria francese. L'indagine preliminare mira a far luce sull'utilizzo, e quindi sul coinvolgimento passivo, di Telegram in una serie di reati, tra i quali ricettazione, spaccio, riciclo di denaro, abusi psicologici e condivisione di immagini pedopornografiche online.
La piattaforma di messaggistica, che conta 900 milioni di utenti attivi mensili, è da tempo sotto osservazione delle forze dell'ordine francesi per il fatto che, in virtù della sua elevata crittografia, favorirebbe il suo utilizzo per una serie di reati e di attività legate al terrorismo.
L'indagine francese si sarebbe concentrata sulla mancanza di moderatori su Telegram e la polizia ha considerato che questa situazione stia permettendo che le attività criminali continuino indisturbate sull'app di messaggistica.
Durov, la cui fortuna è stimata da Forbes a 15,5 miliardi di dollari, dichiarò a più riprese che alcuni governi esercitarono pressioni su di lui per permettergli di avere accesso ai dati di Telegram, ma ha sottolineato che l'app deve rimanere una "piattaforma neutrale" e non un "attore nella geopolitica".
Tuttavia, la crescente popolarità di Telegram ha suscitato preoccupazioni in diversi paesi europei, inclusa per l'appunto la Francia, riguardo alla sicurezza e alle violazioni dei dati.
Il rappresentante russo presso le organizzazioni internazionali a Vienna, Mikhail Ulyanov, e altri politici russi hanno pubblicamente accusato la Francia di comportarsi da dittatura.
Ironicamente è lo stesso tipo di critica che Mosca aveva affrontato sia nel 2014, quando cercò di imporre richieste a Durov, sia nel 2018 quando pose dei veti su Telegram (decaduti poi nel 2021).
Ulyanov ha scritto su X che: "alcune persone "ingenue" non capiscono ancora che, se giocano un ruolo più o meno visibile nello spazio dell'informazione internazionale, non è sicuro visitare paesi che si stanno avvicinando a società molto più totalitarie".
Robert F. Kennedy Jr., che venerdì ha abbandonato la sua campagna presidenziale negli Stati Uniti e ha appoggiato il repubblicano Donald Trump, ha affermato su X che la necessità di proteggere la libertà di espressione "non è mai stata più urgente".
Diversi blogger russi, infine, hanno invitato le persone a unirsi a loro per protestare davanti alle ambasciate francesi in tutto il mondo a mezzogiorno di domenica.
Le ultime informazioni ritengono che Durov potrebbe affrontare un possibile rinvio a giudizio nella giornata di oggi.
Nato nel 1984 a Leningrado (oggi San Pietroburgo), Durov ha trascorso parte della sua infanzia anche in Italia. Dopo la laurea in Filologia nel 2006, ha fondato V-Kontakte, una piattaforma simile a Facebook molto popolare in Russia.
Nel 2014, si è dimesso da CEO di V-Kontakte dopo essersi rifiutato di collaborare con le autorità russe su questioni legate alle proteste contro l'invasione della Crimea.
Successivamente, Durov si è dedicato allo sviluppo di Telegram, inizialmente basata a Berlino e poi trasferita a Dubai, visto che i Russia non avrebbe potuto diffonderla.
Nonostante le dichiarazioni dell'azienda sull'impegno contro l'uso illecito della piattaforma, Telegram è stata criticata per la presenza di contenuti estremisti, fake news e canali dedicati a teorie del complotto.
Telegram, grazie alla sua crittografia, è diventato uno strumento vitale in diversi contesti. Nella recente guerra fra Russia e Ucraina, entrambi i fronti utilizzano costantemente Telegram per poter comunicare in totale riservatezza, così come per i cittadini Russi, Telegram è stato l'unico strumento sul quale hanno potuto reperire informazioni, e immagini, reali della guerra in corso.
In attesa dimaggiori aggiornamenti, l'arresto di Durov potrebbe portare a un'incriminazione da parte delle autorità francesi per favoreggiamento, o addirittura incitamento, a una serie di capi d'accusa decisamente importanti, anche se l'opinione pubblica sostiene che si tratti di un arresto pensato per intimorire, e spingere a collaborare, il CEO di Telegram.